luned́ 23 settembre 2024
Sala: «Aborriamo il metodo che è stato usato in questa operazione: il futuro della sanità in Puglia è stato deciso da Vendola e don Verzè senza consultare nessuno»
«Leggo in questi giorni sui giornali una serie di prese di 
posizione a favore della realizzazione del San Raffaele, come se sul territorio stesse nascendo un “Partito del No”. Ritengo assurdo che, soprattutto in relazione alla crisi economico-occupazionale che attraversa il nostro territorio, qualcuno possa non volere che arrivi sul nostro territorio un investimento di questa entità
posizione a favore della realizzazione del San Raffaele, come se sul territorio stesse nascendo un “Partito del No”. Ritengo assurdo che, soprattutto in relazione alla crisi economico-occupazionale che attraversa il nostro territorio, qualcuno possa non volere che arrivi sul nostro territorio un investimento di questa entitàIn tal senso voglio fare chiarezza: a nome mio e di tutto il centro-destra jonico, intendo ribadire in modo inequivocabile che siamo assolutamente favorevoli alla realizzazione di un nuovo Ospedale che, centro di eccellenza, rappresenti un valore aggiunto per la nostra sanità, un’opera che porti investimenti per la sua realizzazione e nuovi, e sottolineo nuovi, posti di lavoro nel comparto sanitario. Se questo è il fine del San Raffaele del Mediterraneo siamo pronti ad appoggiare ogni atto e iniziativa che ne faciliti e velocizzi la realizzazione.
Siamo invece contrari alla costruzione di un ospedale che, dopo avervi trasferito i lavoratori del SS Annunziata e del Moscati, dia alla collettività lo stesso tipo di servizi sanitari che oggi vengono erogati nei due nosocomi esistenti. In pratica così l’intera sanità tarantina, ora gestita da un’azienda pubblica, sarebbe consegnata nella mani di una Fondazione che è un soggetto di natura privata.
Più in generale, aborriamo il metodo che è stato usato in questa operazione: un governatore regionale meridionale, Vendola, si incontra con un illuminato imprenditore del nord, Don Verzé che noi stimiamo in modo assoluto, e decidono autonomamente il futuro della sanità jonica senza aver interpellato nessuno del territorio.
Devo, mio malgrado, concordare con le perplessità del Sindaco Stefano che critica i modi con cui l’operazione San Raffaele viene gestita fin da queste prime battute, perplessità che, conoscendo l’onestà intellettuale del primo cittadino, non possono essere dettate da mire personali.
Sindaci del bacino servito, presidente della Provincia, Camera di Commercio, parlamentari, lavoratori della sanità, sindacati e imprenditoria locale: i rappresentanti istituzionali e quelli del mondo economico e sociale del territorio non sono stati sentiti preventivamente per concertare il futuro del Comparto Sanità che, per i servizi che eroga alla cittadinanza e per il ruolo di volano che rappresenta per l’economia, è strategico.
Penso che questa comunità debba riappropriarsi della capacità di costruire il proprio futuro; in tal senso concordo con le dichiarazioni di Ludovico Vico che auspica che finalmente si “faccia sistema”, io la chiamo concertazione, ma in fondo è lo stesso concetto...
Voglio lanciare una proposta costruttiva: il progetto San Raffaele sia stato portato all’attenzione di quella Consulta per lo Sviluppo che il presidente della Provincia Florido ha così opportunamente creato nei mesi scorsi, un tavolo attorno al quale siedono proprio i rappresentanti istituzionali del territorio e il mondo economico e sociale. Mi sembra che sia l’assise più opportuna per dare un parere su questo importante progetto.
Auspico che il futuro di questo territorio sia finalmente il risultato di un processo locale di ampia condivisione e non, come purtroppo accaduto sovente in passato, il risultato di scelte prese altrove e poi calate dall’alto in modo dispotico.
Mi chiedo: quando questo territorio smetterà di subire passivamente scelte “bari-centriche” tese a scipparci le più preziose risorse, porto e aeroporto in primis, quando chiederemo che la sanità jonica non sia più gestita da un barese che tutela gli interessi dei baresi, chiudendo ospedali e tagliando posti-letto nei nostri nosocomi, quando vedremo nel bilancio della Regione assegnati stanziamenti adeguati a favore del nostro porto, e non 120 milioni per quello di Bari e solo 50 per il nostro?»
Arnaldo Sala
Consigliere regionale PdL
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