sabato 28 settembre 2024


30/01/2009 16:44:33 - Manduria - Calcio

Il punto di Carosino stimolo per fare sempre meglio

 
L’Atletico Nardò è in coda alla graduatoria del campionato di Promozione a quota uno. Il suo curriculum comprende due pareggi, ottenuti in occasione della prima giornata di andata (1-1 casalingo contro l’Alberobello) e nel recupero di ieri a Carosino (1-1, rete di Margagliotti) e diciassette sconfitte consecutive, con 11 reti al proprio attivo e 59 gol al passivo.
 Il sodalizio neritino ha perso il punto raggranellato nei diciotto match disputati a causa della batosta subita a tavolino, contro il Racale, nel quattordicesimo turno di andata, per l’indisponibilità del proprio terreno di gioco.
 Nonostante i risultati siano decisamente negativi, l’Atletico Nardò va avanti sportivamente per la propria strada, a dispetto dei tanti problemi con i quali è costretto a fare i conti, tra i quali uno dei più gravi è rappresentato dai costi di gestione connessi all’utilizzo dello stadio comunale.
 Dall’ottava giornata, sulla panchina della squadra neretina siede Abramo Acquaviva, che da atleta ha militato nel Nardò Calcio dei tempi d’oro legati al patron Benito Papadia..
 «Il presidente Ippazio Caputo è animato da una smisurata passione, quella passione che è alla base della scelta di proseguire comunque il cammino pur in una stagione tormentata come quella in corso - dice Acquaviva - «L’Atletico, del resto, nella propria storia ha centrato numerosi risultati di rilievo ed ha dato la scalata dalla Terza categoria alla Promozione, campionato nel quale è sempre riuscito a restare, aggiudicandosi i play out. Non si tratta, pertanto, di una società abituata a fare brutte figure. Nell’annata 2008/2009, purtroppo, le cose non sono andate per il verso giusto sin dall’inizio, ma ora occorre proseguire onde evitare che il sodalizio sparisca e che perda, oltre alla Promozione, anche la possibilità di iscriversi al prossimo torneo di Prima categoria».
Acquaviva si è avvicinato per dare una mano ad Ippazio Caputo.
«L'Atletico va avanti grazie alla voglia di fare di un gruppo ristretto di amici del quale faccio parte anch’io - sostiene l’allenatore - Purtroppo, non è semplice lavorare in economia, con risultati negativi e con gli atleti che sovente non si possono preparare come sarebbe necessario».










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