lunedì 30 settembre 2024
Gli scavi in corso di svolgimento in via Sant’Eligio
Altre tombe, di epoca messapica, sono venute alla luce 
ieri mattina a Manduria. Il tratto interessato dagli scavi, eseguiti dalla ditta specializzata di Gregorio Tarentini (rientra fra quelle che godono della fiducia della Soprintendenza) è la prima parte di via Sant’Eligio, la strada che parte dal rondò della via per Lecce e, poi, si innesta in via Sant’Antonio.
ieri mattina a Manduria. Il tratto interessato dagli scavi, eseguiti dalla ditta specializzata di Gregorio Tarentini (rientra fra quelle che godono della fiducia della Soprintendenza) è la prima parte di via Sant’Eligio, la strada che parte dal rondò della via per Lecce e, poi, si innesta in via Sant’Antonio.«E’ un tratto di necropoli che già conoscevamo, perché in passato avevamo eseguito altri scavi in zone limitrofe» afferma il dott. Arcangelo Alessio, uno dei dirigenti della Soprintendenza Archeologica. «Purtroppo, però, le tombe che sono venute alla luce erano già state devastate da precedenti scavi per la posa in opera di sotto-servizi».
Quasi tutte le tombe sono infatti attraversate da varie condutture: in particolare di quelle della fogna nera e della rete idrica.
«E’ un grosso danno che è stato compiuto al patrimonio archeologico manduriano» commenta amaramente Alessio. «Sta ora a noi cercare di assembleare i tasselli restanti dell’intero puzzle. E’ come se, da un libro di cento pagine, ve ne fossero a disposizione, alla rinfusa, non più di dieci. E, con solo quelle, occorre poi ricostruire tutta la trama…».Diversi i reperti che sono venuti alla luce, anche se è facile dedurre che, durante i lavori per la posa in opera della rete della fogna nera o della rete idrica (eseguiti non meno di un ventina di anni fa), altre testimonianze dell’epoca messapica siano state distrutte o, addirittura, asportate: nessun’azienda appaltatrice di quei lavori, infatti, ha mai segnalato, in quel periodo, ritrovamenti di tombe di origine messapica.
Gli operai della ditta Tarentini, guidati dall’archeologo Gianfranco Dimitri, hanno però ritrovato, integri, un paio di vasetti del periodo ellenistico (quarto-secondo secolo avanti Cristo). Entrambi facevano parte del corredo funerario di alcune tombe.
Ritrovati anche resti umani, che, pertanto, risalgono allo stesso periodo della realizzazione dei vasetti.
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