martedì 24 settembre 2024


31/01/2009 07:17:43 - Manduria - Politica

Il presidente Massaro: «Il giudizio non può prescindere dall’analisi fra costi e ricavi»

 
E’ stata rinviata di un mese l’approvazione del progetto per la gestione integrata del servizio di raccolta dei rifiuti urbani del bacino Ta 3. A deciderlo è stata l’assemblea del Consorzio Ato Ta 3, che si è riunita ieri sera a Manduria (erano presenti i rappresentanti di 16 dei 17 comuni aderenti al consorzio, ad eccezione di Torricella). La proroga, dopo un proficuo confronto avvenuto in aula (il redattore del progetto, il dott. Masillo, ha risposto ai dubbi e all’esigenza di chiarimenti dei rappresentanti dei Comuni), è stata ritenuta necessaria al fine di approfondire meglio le dinamiche dell’importante progetto.
«In questo frangente ci recheremo presso i Comuni che avranno bisogno di ulteriori delucidazioni. Mi ci limiteremo a ragguagli tecnici, evitando le sterili e inutili contrapposizioni di tipo politico» ha spiegato il presidente del Consorzio Ato Ta 3, dott. Francesco Massaro, il quale si è detto dispiaciuto per le polemiche che hanno caratterizzato i giorni che hanno preceduto l’assemblea. «Mi sarei aspettato critiche laddove il Consorzio Ato fosse rimasto con le mani in mano. Evitando, cioè, di venire incontro alle esigenze di tanti Comuni, che attendono con assoluta urgenza l’individuazione del gestore unico, in quanto si trovano nella fase di proroga del servizio. Invece ho dovuto leggere che il Consorzio Ato avrebbe dovuto sottoporre il progetto addirittura anche alle commissioni consiliari di ogni Comune… Abbiamo rispettato tutte le procedure previste. Ed in questo siamo stati più formali di altri Consorzi. Non è vero che vogliamo approvare frettolosamente il progetto. Peraltro siamo qui per accettare eventuali emendamenti o proposte migliorative. Ma ogni giudizio non può prescindere da un’attenta analisi fra costi e benefici del Piano».
Dopo aver ricordato come il Piano d’Ambito (nel quale venivano poste le linee strategiche e di pianificazione di fondo, concordate e condivise dai medesimi Comuni) sia stato approvato circa un anno fa e che si sia atteso tutto questo tempo per approvare il progetto proprio per dare la possibilità ai Comuni di analizzare gli elementi fondanti dei servizi contemplati, il presidente Massaro ha ricordato l’obiettivo principale: il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata entro il 2015.
«L’attuale normativa punta sulla riduzione della produzione dei rifiuti, aumentando la raccolta differenziata delle frazioni recuperabili» ha rimarcato il dott. Massaro. «Tale obiettivo si può perseguire solo attivando un modello di raccolta di rifiuti “porta a porta” ed eliminando i cassonetti stradali. Il costo di un servizio di raccolta “porta a porta” ha, nel breve termine, un costo superiore rispetto al servizio di raccolta con cassonetti stradali. Tuttavia bisogna rilevare che, quando la raccolta differenziata entra a regime, si ottimizzano i costi. Infatti, la riduzione dei rifiuti da portare in discarica, conseguente all’aumento della raccolta differenziata, fa si che si riducano notevolmente i costi del servizio, soprattutto nelle realtà in cui i costi di trattamento del secco residuo sono elevati. La diminuzione dei costi del servizio deriva anche dall’aumento dei ricavi ottenuti dalla vendita dei rifiuti riciclabili ai consorzi Conai».
Però per alcuni comuni il costo medio pro capite aumenta. Per altri resta invariato. Aumenta, chiaramente, in quei comuni che, attualmente, non dispongono della raccolta differenziata “porta a porta” e di altri servizi che saranno introdotti con il progetto integrato. Resta quasi invariato per altri comuni (è il caso di Monteparano) molto più virtuosi.
Ed è proprio questo aumento che spaventa alcuni sindaci.
«L’aumento c’è, ma oggi, sulla carta» ha fatto notare il dott. Masillo, che ha elaborato il progetto. «Ma quando la raccolta differenziata andrà a regime, vi sarà un risparmio nel conferimento dei rifiuti in discarica. Peraltro i costi del conferimento lieviteranno sensibilmente, sia perché ancora non è stato chiuso il ciclo (operazione che farà lievitare i prezzi), sia perché esistono delle vertenze fra l’ente gestore e i comuni del Consorzio».
Bisogna innalzare, pertanto, la percentuale dei rifiuti raccolti attraverso la differenziata.
«Il governo regionale, recependo una richiesta dell’Anci, ha rinviato al primo maggio 2009 l’adeguamento punitivo/premiale dell’ecotassa sui rifiuti, conferendo così ai Comuni solo ulteriori quattro mesi per potenziare la differenziata, incrementandone le percentuali» ha ricordato il dott. Massaro. «Altrimenti si corre il rischio di entrare nella black list regionale. Tale eventualità comporterebbe l’esclusione da parte della Regione della possibilità di usufruire di fondi POR».
Durante il dibattito, però, c’è stato chi (è il caso del sindaco del comune di Lizzano) ha espresso il proprio scetticismo sulla possibilità che possa essere raggiunta la soglia del 60% di differenziata entro il 2015.
«E se questo obiettivo non sarà centrato» ha affermato il sindaco di Lizzano, «oggi stiamo parlando di aria fritta».
Al sindaco di Lizzano ha replicato Grassi, componente l’esecutivo del Consorzio Ato Ta 3 in rappresentanza del comune di Monteparano.
«Io invece sono convinto che quella soglia si possa anche superare» ha affermato Grassi. «A Monteparano attualmente, differenziando solo carta, vetro, plastica e alluminio, siamo arrivati ad una percentuale di oltre il 33%. Quando partirà anche la raccolta dell’umido, che rappresenta il 45% del peso complessivo dei rifiuti, sono convinto che si possa andare anche oltre il 60%».
Il comune di Leporano, attraverso il proprio rappresentante, ha fatto notare come il progetto contenga delle difformità rispetto alle indicazioni fornite dalle schede fatte pervenire al Consorzio.
«Il personale, a nostro avviso, è insufficiente, sia in inverno che, ancor di più, durante l’estate. Anche gli automezzi sono insufficienti» ha affermato il rappresentante del comune di Leporano. «Se il progetto restasse così, il mio paese andrebbe incontro a gravi problematiche di tipo igienico-sanitari, con conseguente nocumento all’immagine del territorio, che ha una vocazione turistica».
Il sindaco di Faggiano ha auspicato la realizzazione di impiantistica pubblica per ridurre i costi, mentre il sindaco di Carosino ha chiesto se si è tenuto conto che presto la tassa sui rifiuti (ora calcolata in base alla superficie delle abitazioni) diventerà tariffa.










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