lunedì 23 settembre 2024


23/10/2010 11:41:46 - Manduria - Politica

Depuratore, collegamenti con le grandi vie di comunicazione, nuovo ospedale e rigetto del nucleare i quattro punti

 
Completamento della Bradanico-Salentina, infrastrutture primarie (innanzitutto il depuratore consortile), un nuovo ospedale e il rifiuto dell’energia nucleare.
Sono i quattro punti di una piattaforma rivendicativa per lo sviluppo del versante orientale della provincia, elaborata dal circolo Sel di Manduria e poi approvata anche dai circoli di Avetrana, Maruggio e Sava. Piattaforma proposta anche al congresso provinciale di domenica scorsa e approvata all’unanimità: sarà ora sottoposta ai governi della Provincia, della Regione e dello Stato.
«La crescita economica della provincia di Taranto, fino alla fine del secolo scorso, è stata affidata prevalentemente alla industria di Stato, all’assistenzialismo in agricoltura, all’assenza di regole nel campo urbanistico e nell’uso del territorio, con conseguenze devastanti i cui effetti avvertiamo e paghiamo ancora oggi» si legge in premessa. «Da circa un ventennio sta maturando un nuovo modello di pensiero economico che fa leva sulle risorse locali: attività portuale, turismo, prodotti eno-gastronomici, distretto dell’abbigliamento, del divano e della ceramica.
La base economica di tipo industriale della zona orientale è debole: usufruisce ancora del ritorno della grande industria tarantina; ha una discreta produzione enologica, che però è ancora insufficiente nella commercializzazione; ha un buon potenziale turistico nelle coste e nel suo territorio complessivamente non ancora del tutto valorizzato».
Dopo l’analisi generale, ecco le priorità e le proposte.
«Fra i punti di maggiore sofferenza c’è la mancanza di collegamenti stradali e ferroviarie con le grandi arterie di comunicazione. Per tanto è doveroso il completamento in tempi brevi della Bradanico-Salentina» è riportato nel documento del Sel approvato a livello provinciale.
«L’area orientale ha poi grossi problemi di governo ambientale: manca un depuratore in grado di rispondere alle esigenze fognarie di Manduria- Sava e dell’abitato costiero. Per questo bisogna tener conto del rischio che si sta correndo di perdere il finanziamento dell’opera, che naturalmente dovrà tener conto del rispetto dell’ambiente e dello sviluppo turistico della zona. C’è quindi una seria difficoltà a recuperare alcune aree degradate e abbiamo bassi livelli di raccolta differenziata.
L’ospedale di Manduria è, inoltre, ormai vecchio dal punto di vista alberghiero; da sempre presenta grosse difficoltà di accesso e non permette alcuna espansione. Il piano sanitario regionale e il PAL prevedono la possibilità di costruire un nuovo ospedale e su questo noi chiediamo a SEL un sostegno per un futuro migliore della sanità jonica.
La zona infine conferma ancora una volta il NO assoluto al nucleare».










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