lunedì 23 settembre 2024


06/11/2010 09:20:30 - Manduria - Politica

Curri (Tutti insieme per Manduria): «Dall’Aqp un fuoco di sbarramento per proteggere il progetto che prevede lo scarico a mare di reflui trattati con i parametri della Tabella 1»

 
«La questione depuratore consortile Sava, Manduria e le relative marine mi ricorda tanto il film di Julia Roberts “Forte come la veritàErin Brockvich.
Anche nel film l’azienda che “inquinava” difendeva in maniera inverosimile le proteste della popolazione!
La stessa dinamica l’ho riscontrata nella Conferenza di Servizi convocata dalla Regione Puglia il 25 ottobre u.s. alla quale ho partecipato in rappresentanza dell’Associazione “Tutti insieme per Manduria”, unica associazione ad essere stata invitata!
L’AQP, nella qualità di ente proponente, era rappresentato da una folta schiera di esponenti che andavano dall’ingegnere, al funzionario, al legale.
Insomma, come si sul dire, un vero e proprio “sbarramento di fuoco”
Si evidenziava immediatamente la “volontà” dell’AQP di “imporre a tutti i costi” la soluzione dello scarico a mare dei reflui in Tab 1 attraverso una condotta sottomarina, ignorando qualsiasi alternativa,seppur rappresentata dalle diverse Amministrazioni presenti alla conferenza.
Il parere contrario espresso dall’Amministrazione Provinciale di Taranto, dall’Amministrazione Comunale di Manduria, Avetrana, Maruggio non spostava di una virgola la posizione di AQP.
Addirittura veniva evidenziato il fatto che in data 12 dicembre 2005 veniva redatto un verbale (alla presenza dell’allora Assessore ai LL.PP. –Vice Sindaco Gregorio Dinoi, del responsabile LL.PP, arch. G.A. Nigro per il Comune di Manduria; l’ass. LL.PP. R. Corrado del Comune di Sava e dell’ing. A. De Risi e ing. F. Fresa dell’AQP), in cui si diceva:”Sono stati presi in considerazione sia il sito del nuovo impianto depurativo, che la tipologia e l’ubicazione del recapito finale. Il Comune di Manduria ha indicato in merito al nuovo sito dell’impianto di depurazione l’area compresa tra la strada Provinciale Tarantina e la strada di collegamento tra SP Tarantina e la SP Castelli.
Per quanto riguarda il recapito finale il Comune acconsente allo scarico a mare solo a mezzo di condotta sottomarina, ribadendo la sua assoluta opposizione all’ipotesi di scarico in battigia in qualsiasi punto del litorale, preferibilmente da realizzare in corrispondenza della strada Comunale Specchiarica (Quota 13).
L’ipotesi progettuale originariamente proposto dall’AQP di scarico nel bacino retrodunale denominato Palude del Conte non è condivisibile dall’Amministrazione Comunale con i limiti di scarico previsti dal D.Lgs 152/99 per lo scarico a mare, trattandosi di zona di Sito d’interesse Comunitario che il Comune intende tutelare e preservare, stante la spiccata valenza ambientale e naturalistica dell’area.
Intanto c’è da dire che non poteva, a mio modesto avviso, l’assessore ai LL.PP. dell’epoca assumersi una tale responsabilità circa l’individuazione del sito e il conseguente scarico a mare dei reflui attraverso una condotta sottomarina!
L’AQP, in riferimento alla contestazione  circa l’interessamento della condotta sottomarina sulla distesa della “Poseidonia”,controbatteva dicendo che nel tratto interessato dalla condotta sottomarina, c’era un “corridoio privo di Poseidonia”, dovuto forze ad uno “scherzo della natura”!
Rammentava inoltre che “il progetto presentato è conforme alla previsione di strumenti programmatici regionali nonché alle indicazioni del Commissario Delegato” (Vendola)
Come viene riportato nei verbali della Conferenza di Servizi,l’Associazione “Tutti insieme per Manduria”, auspicava “un confronto sulle alternative progettuali proposte, emerse in quella sede, tra le parti coinvolte dalla realizzazione dell’impianto di depurazione in discussione”.
Spero che questo messaggio sia di sprone all’Organo preposto alla Valutazione per l’Impatto Ambientale, affinché consideri anche le preoccupazioni della popolazione per la realizzazione di un siffatto impianto e non considerare solo l’aspetto tecnico.
C’è da dire che i manduriani non si sono mai opposti all’adeguamento del vecchio depuratore, hanno solo chiesto che per il nuovo ne venisse modificato lo scarico, come fu ribadito in alcune circostanze anche dal Governatore Vendola.
Il riutilizzo delle acque depurate in agricoltura o per tutelare le Aree vurnerabili da contaminazione salina attraverso le trincee drenanti.
Spero che alla Conferenza di Servizi Conclusiva che si terrà a Bari il prossimo 8 novembre, tutti gli Enti interessati, seppur di formazioni politiche diverse, siano uniti nel respingere con forza le modalità di scarico proposto dall’AQP privilegiando alternative conformi a quanto previsto nel Piano di Tutela delle Acque sul riutilizzo dell’acqua depurata».
 
Ing. Antonio Curri










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