lunedì 30 settembre 2024


04/02/2009 08:13:14 - Manduria - Attualità

Il presidente De Donno: «Differenziare l’incidenza del tumore alla tiroide dai casi di mortalità»

 
Tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale è prevista una comunicazione del Sindaco in ordine alla nota di risposta della ASL TA alla richiesta fatta dal Consiglio, nello scorso mese di ottobre, di acquisire i dati relativi all’incidenza delle patologie tiroidee nel nostro territorio.
Da notizie informali assunte dopo che la nota è pervenuta presso il Comune parrebbe che le evidenze a disposizione della ASL siano rassicuranti, nel senso che l’incidenza percentuale dei tumori alla tiroide sarebbe abbondantemente nella media nazionale.
Mi corre l’obbligo, in qualità di presidente dell’Associazione Messapica Patologie Tiroidee, di fare alcune precisazioni che, spero, possano costituire uno spunto di riflessione per il Consiglio Comunale ed uno stimolo affinché l’attenzione sull’argomento non venga vanificata dalla risposta “rassicurante” proveniente dalla ASL.
Infatti quello che la nota in discorso non spiega è rappresentata dal fatto che le statistiche in possesso della ASL sono relative alla mortalità per carcinoma alla tiroide, un tumore che, fortunatamente, presenta una mortalità dello 0,5% ogni 100 mila abitanti.
Fatta questa necessaria differenziazione in ordine ai concetti di incidenza del tumore e mortalità dello stesso, risulta chiaro che avere dati nella media per la mortalità non equivale ad affermare che l’incidenza del tumore tiroideo, a livello locale, è parimenti compresa entro dati statistici “normali”.
Rispetto a questo aspetto del problema, che è anche il più preoccupante, la nostra ASL è sostanzialmente disarmata, nel senso che non ha dati epidemiologici disponibili né, tanto meno, dispone di un registro tumori con riguardo a questa patologia che viene considerata, a torto, una malattia minore.
Proprio consapevoli dei limiti dei dati statistici attualmente disponibili l’A.M.PA.T. ha promosso, nello scorso mese di dicembre, una raccolta di dati partendo dal basso, cioè dai medici di base che rappresentano il primo momento di contatto tra l’ammalato che scopre di essere affetto da un tumore alla tiroide e l’istituzione sanitaria.
Si tratta di un’iniziativa che, in altre zone d’Italia come la Sicilia, ha dato frutti insperati, consentendo di supplire a carenze organizzative delle Aziende sanitarie e permettendo di accertare, con base scientifica, preoccupanti incrementi delle patologie tiroidee.
Ebbene con amarezza abbiamo constatato - a distanza di due mesi dall’invio ai medici di base di un questionario ove chiedevamo di indicare il numero di pazienti affetti da tumore alla tiroide per anno di insorgenza (il tutto a spese dell’Associazione che, è bene ricordarlo, si autofinanzia) - che la sensibilità che speravamo di trovare negli operatori sanitari del nostro distretto (Manduria, Maruggio, Avetrana, Sava, Torricella, Lizzano) è del tutto assente.
Basterà ricordare, a tal proposito, che tra i 75 medici destinatari delle nostre lettere solo 4 hanno fornito una risposta; un atteggiamento di indifferenza che, per un verso, non comprendiamo (salvo che non lo si voglia attribuire al fatto che la richiesta proveniva da un’associazione di volontari) e, per altro verso, non crediamo si possa giustificare.
In questa prospettiva, nel mentre ribadiamo l’impegno dell’A.M.PA.T. di proseguire nella sua opera di sensibilizzazione rispetto al diffondersi di questa malattia e di ricerca delle cause della stessa ove dovute, in ipotesi, a fattori ambientali locali, invochiamo un coinvolgimento fattivo del Sindaco e dell’intero Consiglio Comunale perché proseguano nella loro iniziativa istituzionale nei confronti dell’ASL TA, nonché dei medici di base finora rimasti assenti.
Per completezza di informazione verso la cittadinanza sottolineo che le 4 risposte ottenute indicano che, nel corso del solo 2008, su 4.500 pazienti sono stati accertati 8 casi di carcinoma alla tiroide; si tratta di un dato che, sia chiaro, non ha valenza statistica e scientifica (la media nazionale è di 4,3 casi ogni 100 mila abitanti maschi e 12,5 per le femmine) ma che deve indurre ad una doverosa attenzione per comprendere la reale portata del fenomeno, soprattutto se letto con un uno con i risultati di uno studio del dr. Albano, responsabile del Reparto di Endocrinologia dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto, dal quale è emerso l’incremento vertiginoso di vendite di confezioni di farmaci per patologie tiroidee tra il 2005 ed il 2007.
L’A.M.PA.T. è a disposizione di tutti coloro che vogliono avere maggiori informazioni sul problema; per un contatto è possibile rivolgersi al numero di telefono 0999739581, oppure al 3357004142 o, infine, inviare una mail a ampatmanduria@alice.it.
Il Presidente
avv. Gianluigi De Donno










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