ECCELLENZA - Non serve l'accordo in extremis con i titolari per evitare una dura scoppola a Sogliano
Ora è necessario pianificare meglio le finanze per il futuro
Ritornano i titolari, che non si erano allenati per tutta la settimana, ma il risultato non cambia: il Manduria soccombe (quattro gol al passivo) a Sogliano ed è sempre in attesa della risoluzione della crisi societaria.
Non è servito, quindi, l’accordo in extremis con i titolari per evitare il “cappotto” a Sogliano (oltre alla sconfitta, da segnalare l’espulsione di Rizzi, che non sarà disponibile nel prossimo incontro casalingo con il Terlizzi). Delle due l’una: visto il periodo del Sogliano non esaltante come l’avvio di stagione, o i titolari hanno risentito della mancanza di allenamento in settimana, oppure sono condizionati, nel rendimento, dalla mancanza di serenità. O, più probabilmente, la secca sconfitta potrebbe essere la somma di entrambi questi fattori.
Crediamo che questa settimana, appena iniziata, sarà decisiva per le future sorti del Manduria. Forse nella giornata di domani potrebbe esserci l’incontro con l’imprenditore che ha accettato (almeno) di sedersi e di tastare il polso al “moribondo” (sotto il profilo economico, chiaramente) Manduria.
Non c’è nulla di certo sull’esito dell’incontro fra l’assessore Lucia Stefanì e questo imprenditore, che non è di Manduria. Temiamo che difficilmente accetterà di accollarsi da solo l’onere per tutta la stagione. E’ molto più probabile che possa erogare un contributo. Ma di quale entità sarà: servirà per soddisfare i calciatori sino alla fine dell’anno solare? O permetterà di raggiungere almeno i primi mesi del nuovo anno?
Noi crediamo che, in ogni caso, è estremamente necessario riconsiderare un po’ tutto. Innanzitutto a livello dei costi generali: occorre analizzare ogni spesa (non solo quelle sostenute per i calciatori), e passarle al setaccio. E’ assurdo aver finito i soldi già ad ottobre, se non si è pagata la quota di iscrizione al campionato (sostenuta dal Comune), se si è ricevuto un altro contributo dal Comune attraverso l’acquisto di abbonamenti, e se tanti calciatori hanno ricevuto solo uno, o al massimo due, stipendi (altrimenti non avrebbero minacciato di non giocare nella partita di ieri a Sogliano).
Pur rischiando di essere nuovamente accusati di “magnificare il Maruggio”, crediamo che l’esempio da seguire è proprio quello: trovare calciatori che siano disposti a guadagnare poco, ma che devono essere certi di prendere quei soldi sino all’ultimo euro. Poi si può anche retrocedere, ma almeno si può affrontare qualunque avversario a testa alta, sapendo di non avere problemi di tipo finanziario.