lunedì 30 settembre 2024


05/02/2009 19:29:05 - Manduria - Attualità

Il consuntivo della CIA nella provincia di Taranto

 
L’annata agraria del 2008 ha fatto registrare ancora una volta il segno rosso sulle diverse produzioni tipiche della provincia di Taranto: è quanto rilevato dalla Cia provinciale nel corso della conferenza stampa tenuta dal presidente Nicola Spagnuolo, insieme ai due vicepresidente Franco Passeri e Vito Rubino.
L’andamento agricolo registrato dipende, sicuramente, da una perdurante crisi che è diventata endemica all’interno del settore agricolo e agro-alimentare della provincia; ma anche per la mancanza di interventi strutturali tesi al riequilibrio del gap costi-ricavi atteso che, nel corso di questi ultimi anni l’incidenza dei costi è stata sempre più consistente rispetto ai ricavi.
Tale situazione - è stato affermato durante la conferenza stampa - ha determinato, e sta determinando, la chiusura di molte imprese agricole che non avevano la solidità economica per far fronte a queste difficoltà, (circa 1.000 imprese cancellate dal Rea della Camera di Commercio) ma anche le altre, apparentemente più solide, sono giunte al limite della sopportabilità.
La preoccupazione della Cia di Taranto, infatti, è la consapevolezza che se non intervengono fatti nuovi dal punto di vista strutturale e infrastrutturale, nei prossimi anni si registrerà in maniera crescente l’auto espulsione di molte aziende agricole dal sistema produttivo. Sul piano squisitamente economico possiamo notare come le produzioni più importanti della nostra provincia abbiano fatto registrare un calo cospicuo rispetto ai dati dello scorso anno, che già a quella data, erano anch’essi negativi.
La Cia., ai diversi livelli, nazionale, regionale e provinciale, ha avanzato una serie di proposte per far fronte a questa situazione non più sostenibile per le nostre aziende agricole.
La Cia di Taranto, in particolare, ritenendo utile e necessario dare risposte concrete alle difficoltà del comparto, ha costituito nei giorni scorsi un consorzio per l’export formato da tante aziende operanti nel settore agro-alimentare; si sta muovendo, altresì, per costituire una grossa Op (Organizzazione di produttori) nel settore oleario, sta prendendo parte fornendo concreti contributi di idee ai vari strumenti di programmazione territoriale in itinere, come l’Area Vasta, i nuovi Gal ed altri strumenti di aggregazione molto importanti, come il mercato ortofrutticolo di Taranto, Agromed, ecc.
Anche l’annata agraria 2009 si presenta a tinte fosche e l’auspicio della Cia di Taranto è quello che i diversi fattori endogeni ed esogeni che concorrono alla formazione della Plv in agricoltura possono essere inquadrati in un percorso programmatorio e di sviluppo concertato e consolidato evitando interventi estemporanei che non servono al settore.
Spiace, purtroppo, dover constatare - è stato affermato - il triste epilogo del rinnovo delle cariche all’interno della Camera di Commercio di Taranto che, in un momento di profonda crisi come questo, doveva essere il punto di riferimento principale per il sistema delle imprese della nostra provincia. Quanto accaduto dovrebbe spronare tutte le imprese dei diversi settori economici ad organizzarsi secondo logiche che dovrebbero tendere allo sviluppo economico del territorio, abbandonando le propensioni personalistiche, tipiche della politica in generale.
La Cia di Taranto intende agire in questa direzione per il 2009, insieme ad altre associazioni imprenditoriali del sistema delle piccole e medie imprese della provincia. Relativamente alla sicurezza nelle campagne, la Cia propone per il 2009 un piano straordinario di interventi e di monitoraggio delle zone critiche della provincia, privilegiando il rapporto tra le forze dell’ordine e le associazioni di categoria, che serva a garantire l’anonimato alle aziende colpite da fenomeni malavitosi.
Anche per il 2009 dopo i primi 800 giovani formati grazie alla misura Por Puglia 4.21, è opportuno continuare con i corsi di formazione, perché la Cia è convinta che una nuova e più moderna agricoltura non può che passare attraverso la formazione. Continuerà anche per il 2009 la campagna di sensibilizzazione della Cia nei confronti dei ragazzi delle scuole attraverso “Scuola in Fattoria”, per avvicinare sempre di più i futuri consumatori alle produzioni tipiche locali.
In merito a quanto accaduto nella zona Occidentale della Provincia a proposito della truffa dell’uva da tavola, la Cia di Taranto è vicina agli agricoltori truffati dai taluni soggetti siciliani e napoletani che continuano ad imperversare sul territorio. Auspica un forte e deciso intervento delle forze dell’ordine e della magistratura con l’obiettivo di debellare tali fenomeni delinquenziali. Inoltre, sarebbe auspicabile da parte dei produttori agricoli l’attivazione di forme di aggregazione del prodotto per evitare di consegnare nelle mani di taluni personaggi poco affidabili il lavoro di un anno intero.
Infine, la Cia di Taranto esprime forti perplessità relativamente al nuovo testo di riforma dei Consorzi di Bonifica e nello specifico sulla nuova articolazione territoriale che vedrebbe la riduzione dell’attuale numero di consorzi di bonifica a quattro penalizzando un territorio come quello della provincia di Taranto, che dovrebbe essere accorpato insieme a quello di Brindisi e Lecce.










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