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06/02/2009 19:31:42 - Provincia di Taranto - Politica

Indagati anche imprenditori e direttori generali della Ausl pugliesi

 
L'assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco (Pd), di 60 anni, è indagato dalla procura antimafia di Bari.
Il nome dell’amministratore regionale sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito di un’indagine su un presunto sistema corruttivo legato alla fornitura di servizi e prodotti al quale avrebbero preso parte, tra gli altri, imprenditori ritenuti vicini a Tedesco e funzionari dell’ assessorato regionale.
A quanto si è potuto sapere dopo l’acquisizione di atti dall’ente regionale, nei confronti di Tedesco e di un’altra quindicina di indagati il sostituto procuratore inquirente, Desirè Digeronimo, ipotizza il reato di associazione per delinquere e di corruzione. Nel fascicolo d’inchiesta viene inoltre ipotizzata, nei confronti di diversi indagati, l’ aggravante di aver favorito un’associazione per delinquere di tipo mafioso. Quest’ultima aggravante – secondo indiscrezioni – sembra destinata a cadere.
Oltre a Tedesco sarebbero iscritti nel registro degli indagati, imprenditori e direttori generali di alcune Ausl pugliesi. A quanto si è saputo, fonti vicine all’ inchiesta ritengono di aver raccolto, anche attraverso intercettazioni telefoniche, una serie di riscontri dai quali emerge un “vorticoso scandalo” nella sanità pugliese. Le indagini, tuttora in corso, sono svolte dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo presso il comando provinciale di Bari. Gli accertamenti della Dda sono stati avviati mentre erano in corso verifiche (che si avvalgono anche di intercettazioni telefoniche) sull'ipotizzato intreccio tra mafia, politica e affari che ruota attorno alla gestione di alcuni appalti (soprattutto rifiuti) ad Altamura, città di 65mila abitanti della Murgia barese. In quest’inchiesta vengono ipotizzati i reati di associazione mafiosa, corruzione, abuso e falso.
Proprio intercettando alcune utenze telefoniche di persone coinvolte nell’indagine su Altamura il pm Digeronimo sarebbe arrivato ai vertici dell’assessorato pugliese alla Salute e agli imprenditori che ha poi indagato. Poichè l’indagine su Altamura è a carico di un’ipotetica associazione mafiosa, il magistrato ha ipotizzato nell’inchiesta che coinvolge anche l’assessore Tedesco l’aggravante di aver agevolato un’associazione mafiosa.
La procura antimafia di Bari potrebbe far notificare a breve inviti a comparire all’assessore alla Salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco, e alla quindicina di persone – tra imprenditori, dg di alcune Ausl pugliesi e funzionari dell’assessorato – indagate per presunti abusi relativi alla fornitura di servizi e prodotti da parte di società private ad alcune Ausl della regione. L’indagine infatti sarebbe quasi giunta a conclusione.
Uno dei filoni seguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Bari, coordinati dal pm inquirente Desirè Digeronimo, riguarderebbe le prestazioni di riabilitazione domiciliare offerte da una società privata nel territorio della sesta provincia pugliese, la Barletta-Andria-Trani (Bat).
Grazie ai servizi offerti, il fatturato della società – secondo un’interrogazione presentata nei mesi scorsi dal consigliere regionale di An Nino Marmo – è salito in maniera abnorme negli anni 2007 e 2008, superando i limiti fissati dalle leggi per il tipo di prestazioni offerte.










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