lunedì 23 settembre 2024


20/11/2010 18:59:27 - Manduria - Appuntamenti

La scelta del vescovo di Oria, mons. Vincenzo Pisanello

 
«Ogni minaccia alla dignità e alla vita dell’uomo non può non ripercuotersi nel cuore stesso della Chiesa, non può non toccarla al centro della propria fede nell’incarnazione redentrice del Figlio di Dio, non può non coinvolgerla nella sua missione di annunciare il Vangelo della vita in tutto il mondo e ad ogni creatura».
Scriveva così il Grande Karol Woijtila nell’anno 1995 del Suo lungo ed intenso pontificato con l’enciclica “Evangelium Vitae”; evidenziava e gridava forte il difficile compito dei credenti di farsi promotori e testimoni della Vita di fronte alle continue pressioni laiche che ne ledono il valore più profondo innanzitutto con l’aborto e l’eutanasia.
Il suo successore Benedetto XVI, anche quest’anno nei Primi Vespri della prima domenica d’Avvento celebrerà la “Veglia per la Vita Nascente” sotto la Cupola di San Pietro. Così alla stessa ora dello stesso giorno, tutte le chiese cattedrali del mondo si uniranno in preghiera sperimentando il sentimento dell’unità universale impressa già nel nome della Chiesa di Roma che abbraccia l’intero emisfero, definendosi ‘Cattolica’, ‘Universale’ appunto.
Ed è per questa ragione che mons. Vincenzo Pisanello, nuovo vescovo di Oria, in una lettera al clero ed all’intero popolo dei fedeli, sabato 27 novembre, alle ore 19, invita ad incontrarsi nella basilica cattedrale oritana per unirsi alle intenzioni del Sommo Pontefice e della Chiesa Intera.
Il Vescovo sottolinea l’importanza soprattutto della presenza dei giovani, di coloro i quali si avvicinano al momento del matrimonio, istituto sacro da cui si genera la nuova vita, il futuro della Chiesa e del mondo. Pregare ed impegnarsi affinchè una sempre più martellante «cultura relativista ed utilitarista» non «offuschi la percezione della dignità propria della persona umana» scrive il Pastore di Oria.
Due quindi i punti fondamentali: Impetrare, richiedere, Grazia e Luce a Dio per la conversione dei cuori, e non da ultimo una comune testimonianza ecclesiale della Cultura della Vita. Concetti e valori non solo abusati da nefaste pratiche quali la ‘dolce morte’ e l’interruzione volontaria di gravidanza, ma troppo spesso oggetto di strumentalizzazione e riduzione a mera e scarna bandiera per i rappresentanti delle nazioni, da sventolare per esempio nelle campagne elettorali, sebbene poi essi stessi in prima persona nella vita privata ne sviliscono la dignità.
Diversamente le comunità cristiane ci credono e si sforzano di valorizzarli dal profondo, non per
”Manifesto Partigiano” ma per Testimonianza vera e propria che deriva dagli insegnamenti del Cristo nel suo Vangelo, «Il Vangelo dell’amore di Dio per l'uomo, il Vangelo della dignità della persona e il Vangelo della vita» i quali, diceva Giovanni Paolo II, «sono un unico e indivisibile Vangelo».

Antonio Vitale










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