martedì 24 settembre 2024


11/02/2009 20:17:21 - Manduria - Politica

Un comunicato di Pietro Briganti: «Ora mi auguro che si possa ristabilire un normalità procedurale dei lavori in Consiglio»

 
«In data 10-02-2009 ricevo dalle mani del Segretario Comunale le risultanze del Sig. Prefetto di Taranto dott. Alfonso Pironti riguardo all’esposto presentato dai Consiglieri d’opposizione del Comune di Manduria in data 29-12-2008 e consegnato al Sua Eccellenza in data 08-01-09 .
La denuncia dei Consiglieri , ricordo brevemente, verteva sulla illegittimità con cui si erano perpetrate numerosamente le determinazioni del Presidente Vico e del Segretario Spagnolo nella conduzione dei Consigli Comunali e più specificatamente nell’aver evitato di mettere in votazione a scrutinio segreto una delibera di revoca del Presidente del Consiglio Comunale ai sensi dell’art.31 dello Statuto Comunale, nell’aver stravolto la volontà di voto di alcuni Consiglieri in una deliberazione del Piano del Commercio, nell’aver stravolto l’istituto della “seconda convocazione” interpretando a proprio uso e consumo le norme che ne regolano l’attuazione.
Ringraziando in premessa Sua Eccellenza il Prefetto per il suo puntuale, circostanziato ed autorevole parere espresso, mi auguro un consequenziale e doveroso riscontro negli atti e nelle procedure che sono e rimangono in capo al Presidente Vico ed al Segretario Spagnolo e che per le ulteriori determinazioni dovranno prendersi però la responsabilità del dolo e non solo della colpa.
Nel frattempo,augurandomi che si legga nel prossimo Consiglio la nota del Prefetto per farne parte del verbale, sottolineo, rispetto a quanto rilevato dal dott. Pironti, che mai è stata rispettata la procedura di una seconda convocazione che pur essendo prevista per il giorno dopo la prima, non è stata mai insediata secondo quanto previsto dai rilevamenti del Prefetto e la prova di questo è straordinariamente lampante visto che le delibere approvate con soli undici consiglieri sono state votate nella prima data di convocazione del Consiglio pur avendo previsto per il giorno dopo la data della seconda convocazione.
Altrettanto in altra occasione ed in maniera arbitraria non è stato dato il tempo a tre consiglieri di abbandonare l’aula prima di una votazione ed è stata conseguentemente falsata la valutazione degli astenuti e dei presenti .
In fine, senza ombra di dubbio, si è proceduto a stravolgere il preciso dettame dell’Art 31 dello Statuto Comunale che impone una votazione a scrutinio segreto per la revoca del Presidente del Consiglio .
Spero quindi che nel prossimo Consiglio del 17 c.m. si possa ristabilire un normalità procedurale dei lavori e che ai più sia comprensibile che prima di ogni altra determinazione, tenuta politica o funzione amministrativa, la sede più alta della democrazia cittadina, cioè il Consiglio Comunale, deve garantire le più elementari regole di confronto istituzionale».










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