martedì 24 settembre 2024


14/02/2009 19:43:26 - Manduria - Politica

«Il Comune ritiri il bando di gara»

 
«L’importo a base d’asta stabilito per la gara per l’affidamento del servizio di pulizia degli immobili del Comune di Manduria non è sufficiente per garantire, ad almeno 10 unità lavorative, i minimi contrattuali e gli oneri rivenienti dal costo della contribuzione».
Ad asserirlo è la segreteria provinciale Filcams di Taranto, che, in una nota, avanza una serie di perplessità sul bando pubblicato dal Comune, che prevede un importo a base d’asta di 559.320 euro (oltre gli oneri di sicurezza) per un triennio.
«Fra gli obblighi dell’azienda subentrante vi è quello di utilizzare costantemente un numero minino di 10 unità lavorative, oltre che l’assunzione a tempo indeterminato delle stesse» si legge nella nota. «E’ evidente che l’indicazione del numero minimo delle 10 unità lavorative presuppone comunque l’utilizzo di un numero più elevato, attesa la necessità di sostituire il personale fisiologicamente assente. Orbene, valutato l’importo indicato quale base d’asta e, ovviamente, i ribassi da operarsi sulla medesima in sede di aggiudicazione, risulta di solare evidenza come non sia effettivamente e concretamente garantito il rispetto dei minimi contrattuali, nonostante si faccia poi espresso riferimento al Contratto Nazionale del Lavoro multiservizi, applicabile ai lavoratori da impegnarsi sull’appalto, considerato altresì l’onere riveniente dal costo della contribuzione. E’ dovere della pubblica amministrazione garantire la concreta ed effettiva applicazione del contratto collettivo nazionale di settore, fissando l’importo a base d’asta in termini economici che consentono realmente il rispetto dei minimi contrattuali medesimi».
La Filcams Cgil formula anche un’altra critica.
«Appare del tutto incongruo ed illogico l’ulteriore requisito di ordine speciale di carattere economico e tecnico previsto del bando di gara. E’ infatti del tutto incomprensibile oltre incongruo richiedere l’iscrizione nel registro delle imprese secondo la fascia di classificazione non inferiore alla C ed un fatturato specifico negli ultimi tre esercizi pari a 2 milioni di euro, laddove la base d’asta nel triennio è pari a 559.220 euro. Fissare un tale illogico ed incomprensibile requisito ha come unico quanto inspiegabile effetto quello di escludere in maniera del tutto ingiustificata numerose qualificate aziende locali dalla partecipazione al bando di gara. Alla luce di quanto esposto appare doveroso da parte della pubblica amministrazione la revoca in autotutela del bando di gara in oggetto».










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