lunedì 30 settembre 2024


15/01/2011 17:33:12 - Manduria - Attualità

Sono trascorsi i 60 giorni concessi nella diffida dal Comune di Manduria

 
«Sono trascorsi i sessanta giorni concessi dal Comune di Manduria alla comunità religiosa della chiesa di Sant’Angelo per rimuovere l’amianto dal tetto della chiesa, ma nessun intervento è stato eseguito».
A segnalare l’inadempienza alla diffida del Comune è l’ambientalista savese Mimmo Carrieri, che ad ottobre dello scorso anno, in un esposto inviato al sindaco Carrieri, alla Asl e all’Arpa, rimarcò l’esistenza di onduline in amianto a copertura del tetto della chiesa di Sant’Angelo.
«Ciò che mi preoccupa è il fatto che nell’eventualità l’eternit dovesse presentare delle sfibrature, le particelle di amianto, immesse nell’aria o depositate al suolo dalla pioggia, se inalate potrebbero essere causa di gravi malattie, soprattutto per i cittadini residenti nelle immediate vicinanza della chiesa» fece notare Carrieri nell’esposto.
Il Comune di Manduria, ricevuto l’esposto, ha inviato, il 2 novembre scorso, la diffida all’ordine religioso dei Servi di Maria.
«A tutela della salute pubblica e dell’ambiente, vi diffido a procedere, entro il termine di sessanta giorni, alla rimozione e alla bonifica della copertura in onduline in amianto attraverso un’azienda autorizzata, con smaltimento presso una discarica autorizzata e con l’obbligo, a completamento dei lavori, di esibire presso l’Ufficio Igiene della Ausl di Manduria, copia del “formulario rifiuti” rilasciato dalla ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori» è riportato nella diffida del comune di Manduria. «In caso di inottemperanza alla presente diffida, si procederà con l’emissione di apposita ordinanza»
All’ordine religioso che ha cura della chiesa è stato concesso, nel rispetto della legge, la possibilità di produrre, entro quindici giorni, documentazione o memorie a tutela della propria posizione giuridica, così come è ammissibile un ricorso al Ta di Lecce entro i sessanta giorni dall’emissione della diffida.
In questo lasso di tempo, però, i lavori non sono neppure iniziati. Forse anche per l’onerosità dell’intervento.
Bisogna ora attendere la prossima mossa del Comune di Manduria: concederà ancora del tempo oppure interverrà a proprie spese, salvo poi rivalersi sull’ordine religioso cui appartiene la chiesa di Sant’Angelo, che peraltro si trova in una zona estremamente centrale di Manduria (via per Sava, all’altezza di via Primo Maggio), a poche decine di metri da una scuola.
Non è questo chiaramente l’unico esempio di presenza di amianto in città. Sicuramente occorrerebbe un piano più organico per una bonifica più completa di Manduria.










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