lunedì 30 settembre 2024


22/11/2008 00:00:00 - Manduria - Attualità

«Voleva che io lo sostituissi come arciprete dopo la sua morte»

 
Particolarmente toccante è stata poi la testimonianza di mons. Franco Dinoi, allievo di don Luigi Neglia.
«Sono qui nel segno della continuità: io ho preso il suo posto, seppure a distanza di anni, come arciprete e come parroco della SS. Trinità» ha affermato mons. Franco Dinoi, che poi ha ricordato qualche aneddoto del suo rapporto con l’indimenticabile don Luigi Neglia. «E’ una grande emozione, per me, parlare fra amici, che sono stati amici di don Luigi. Emozionato anche perché io ora porto la croce che per tanti anni ha portato lui. Don Luigi Neglia è stato fondamentale nella mia formazione sacerdotale. Tanti sono stati gli aiuti, gli incoraggiamenti e i dialoghi che ora custodisco nel mio cuore. Vorrei raccontarvi un episodio significativo della stima che nutriva per me. Non appena fui ordinato sacerdote, chiese al vescovo, mons. De Giorgi, che io potessi stare accanto a lui. E, quando era minato dalla malattia, cercò in tutti i modi di farmi nominare suo successore. Chiaramente era impossibile che un giovane sacerdote di 25 anni potesse essere nominato arciprete e parroco di una chiesa così importante. Ma lui ci credeva e per lui la mia mancata nomina è stata una sofferenza più dolorosa della sua malattia. Si vede che, dopo tutto ciò che ha fatto per me nella vita terrena, avrà insistito anche dal cielo. Ed eccomi qui: arciprete e parroco della SS. Trinità».
Lo scorso anno, nella rituale cerimonia di commemorazione di don Luigi, don Franco partecipò, ma non era ancora stato nominato arciprete.
«Quando partecipai a quella cerimonia, io già sapevo che sarei stato nominato: ma era un segreto e non lo potevo dire. Auspicai però (sapendo di dover stare con voi), la preparazione di una commemorazione ancora più importante per il 2008, perché, feci notare, l’8 è stato un numero importante per don Luigi: nel 1948 ha organizzato il primo congresso eucaristico diocesano; nel 1968 ha organizzato il secondo congresso eucaristico; nel 1938 sono terminati i lavori di restauro della chiesa Madre. E, solo un caso?, nel 2008 io ho preso quello che è stato il suo posto nella chiesa Madre. Don Luigi è stato un sacerdote di grandissimo equilibrio: studiava, programmava e poi realizzava le cose, anche se sembrava che le sue fossero intuizioni del momento. Lui ha promosso la scuola per la dottrina, la riunione delle Confraternite e quella dei rettori delle chiese. Cose che sono difficili da realizzarsi anche ora. Al primo anno di insediamento diede vita al Comitato per il restauro della chiesa Madre. Mi chiedo: cosa sarebbe stata Manduria senza don Luigi Neglia?»
2- continua










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