lunedì 23 settembre 2024


03/02/2011 09:06:37 - Manduria - Politica

Il “Giannuzzi” rischia di diventare un poliambulatorio

 
Poco più di un poliambulatorio! Questa la naturale e ormai definitiva camaleontica evoluzione dell’ospedale di Manduria “M. Giannuzzi” prevista dal piano regionale di decurtamento sanitario voluto dalla giunta Vendola.
Il riordino ospedaliero, già responsabile della chiusura di ben 18 nosocomi pugliesi, con all’attivo le due eccellenti di Mottola e Massafra, colpisce allora il versante orientale della provincia ionica, compromettendo seriamente il diritto all’assistenza di ogni malato all’incrocio delle provincie di Brindisi, Taranto e Lecce. Ed è SOS Marianna Giannuzzi! Il grido di aiuto, amplificato dall’on. Pietro Franzoso, PDL, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala consiliare del Comune di Manduria alla presenza di mass media, sindaci, consiglieri ed assessori di questo scorcio di provincia ed oltre, stretti in un unico e molto più che sentito no bipartisan al decurtamento ospedaliero del nosocomio locale, destinato a diventare un centro di degenza momentanea, sprovvisto di quei presidi necessari ad affrontare urgenze proprie della sua funzione sino ad oggi.
Ergo il tuonante rifiuto a consegnare le chiavi alla giunta regionale in carica, che notizia di questi giorni, intende modificare la funzione, degli ex nosocomi, presto residenze per anziani. Tutti i numeri di un ospedale in 365 giorni di scandalo dal 1 gennaio 2010, i posti letti passano da 233 a 160 secondo il Piano Fitto, al 31 dicembre 2010 un’ulteriore cresta sui posti letto li riduce a 121.
Pesante il bilancio del nosocomio di Manduria, prossimo alla chiusura secondo il sindaco di Torricella Giuseppe Turco. Scompare la Rianimazione, si dimezzano i posti in Nefrologia, 2 posti in meno nell'Unità Coronarica, per non parlare dei 5 posti in meno dell'Ematologia e della Pediatria, l’Oncologia prossima a scomparire del tutto e via discorrendo.
Quota 121 posti mal distribuiti, decontestualizzati da urgenze e da priorità di patologie e soprattutto il “più evidente segno della pessima politica della giunta regionale” dice Franzoso, protagonista di un voltafaccia clamoroso e di promesse da marinaio relativamente all’opportunità di potenziare il Giannuzzi ed al suo conseguente rilancio qualitativo, unica risorsa sanitaria del comprensorio delle tre provincie e in odore di abbandono da parte dei medici, già pronti a chiedere asilo al di fuori.
Naturalmente non battono resa e ritirata le Amministrazioni interessate, firmatarie di una diffida a procedere al ridimensionamento alla vigilia della riunione del Consiglio Regionale prevista domani e venerdì c.m. Disposti a tutto i sindaci, anche a consegnare le fasce, iniziative tutte da stabilire al servizio del cittadino, poiché “sulla salute non si risparmia” il coro unanime dei no dei primi cittadini, che raccolgono il malessere dei
loro paesi che abbandonano ogni speranza, fiaccati da un malgoverno nel cui mirino sono finite le fasce deboli, peraltro provati dalla malattia.
Noi, mezzi di informazione locali, lanciamo un grido al buon senso perché il bene comune superi la logica del ragioniere.
 
Mimmo Palummieri










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