mercoledì 25 settembre 2024


04/02/2011 20:51:49 - Salento - Attualità

Quando un gioco diventa ossessione e crea dipendenza

 
Si è sparato all’addome con la pistola del padre perchè gli era stato proibito di giocare alla PlayStation. È successo a Novoli, piccolo comune salentino. Il ragazzo, un sedicenne, si è procurato una grave ferita, ma è stato operato, e non rischia la vita. Pare che il sedicenne passasse le notti in bianco per giocare alla PlayStation e la mattina, stanco, si rifiutava di andare a scuola: oggi il padre, dopo l’ennesima lite, non riuscendo a far alzare il figlio dal letto, gli ha proibito di usare il videogioco.
 
Il ragazzo allora si è impadronito di una delle pistole dell’uomo che è un collezionista di armi e che nel frattempo era uscito per andare a lavorare e, davanti alla madre e alla sorella, si è sparato all’addome. È ora ricoverato nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove è stato operato. Le sue condizioni non sono gravi, anche se la prognosi resta riservata. Da tempo l’adolescente era stato 'catturatò dalla 'Play', diventandone dipendente. Pare che trascorresse la notte intera a giocare. Poi al mattino crollava e si rifiutava di andare a scuola.
 
Oggi il padre, un professionista salentino, come al solito ha tentato di buttarlo giù dal letto, ma il ragazzo gli ha risposto che era troppo stanco per andare a scuola. L’uomo allora lo ha sgridato, e mentre litigavano, gli ha detto che così non poteva continuare e che non avrebbe più giocato con la PlayStation. Poi è uscito per andare a lavorare. Il figlio allora si è alzato, ha ripreso a litigare con la madre e la sorella e poi ha preso una prima volta la pistola del padre, che possiede altre armi tutte in regola. Le due donne sono riuscite a disarmarlo e a farlo calmare e hanno poi riposto l'arma in camera da letto. Il ragazzo, però, poco dopo, è riuscito a riprenderla, l’ha impugnata e l’ha usata contro di sè.
 
I carabinieri che indagano sull'accaduto, ritengono che non volesse suicidarsi, ma probabilmente, solo fare un gesto clamoroso e dimostrativo. Il proiettile gli ha perforato l'addome ed è uscito dall’altra parte lasciandolo a terra in un lago di sangue. La madre ha chiamato il 118: il ragazzo è stato quindi soccorso e portato in ospedale a Lecce dove è stato operato d’urgenza. L’operazione è riuscita: la vita del ragazzo non è in pericolo.
 










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