lunedì 23 settembre 2024


21/02/2011 10:00:44 - Manduria - Politica

Un comunicato: «Già da tre anni in prima fila contro il depuratore»

 
«La prima forza politica di Manduria ad attivarsi, al fine di scongiurare il disastro ambientale e turistico che potrebbero provocare gli scarichi fognari del depuratore consortile Manduria-Sava e marine di Manduria, voluto dall’amministrazione Vendola e dall’AQP in località “Specchiarica”, è stata l’UdC, che, attraverso il suo attuale capogruppo provinciale Mimmo Lariccia, già nel lontano marzo 2008, cioè tre anni fa, chiese la convocazione di uno specifico Consiglio Comunale di Manduria».
L’Udc di Manduria ribadisce il proprio dissenso verso il progetto del depuratore consortile che prevede lo scarico a mare dei reflui trattati in Tabella 1/2.
«Nel gennaio 2011 Lariccia, nella sua qualità di consigliere comunale, si faceva promotore di una convocazione di Consiglio monotematico, qui a Manduria, corredata da una proposta di delibera, approvata poi all’unanimità dall’intero Consiglio Comunale, finalizzata ancora una volta, a chiedere all’amministrazione Vendola di recedere dal folle progetto di scaricare nel nostro mare i reflui della fognatura in Tabella 1/2, ma di affinarli invece in Tabella 4, con conseguente riutilizzo a scopi irrigui. Tale proposta di delibera di Consiglio Comunale veniva inoltre consegnata personalmente ai sindaci di Maruggio ed Avetrana, con preghiera di adozione anche nei loro rispettivi consessi».
Dopo la raccolta di firme (oltre 1.000), giovedì scorso, sempre su iniziativa dell’Udc, si è riunita a Taranto la commissione sull’ambiente.
«Buon assente il sindaco di Manduria Paolo Tommasino, pur invitato, ma alla presenza dell’assessore provinciale all’Ambiente Conserva e al presidente della medesima commissione Punzi» ricorda l’Udc. «In tale sede, oltre a trattare il problema discarica “La Chianca”, si decideva anche di invitare il presidente Florido, e lo stesso assessore Conserva, dichiaratosi pienamente concorde, a predisporre un ricorso al TAR, contro il recente parere di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) della Regione, presieduta da Vendola, teso a dare esecuzione al vecchio progetto di depurazione in Tabella 1-2 (veri e propri liquami).
L’UdC manduriana, in definitiva, è ben conscia di aver utilizzato, in tutte le sedi, gli strumenti che la nostra democrazia e la nostra società civile offrono ad una formazione politica che intenda esprimere con determinazione tutto il proprio dissenso, ma che soprattutto desideri tutelare i manduriani dall’incombente e temuto disastro ambientale e turistico che l’amministrazione Vendola, ottusamente, pervicacemente e con colpevole e caparbia ostinazione, intende infliggere a Manduria».










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