lunedì 30 settembre 2024


21/02/2011 10:14:49 - Manduria - Attualità

Lo ha firmato Alessandro Zizzo. Nel cast diversi attori di Manduria

 
Il mondo è la televisione. Tutto ciò che accade fuori è invece una imitazione della realtà: è solo la tv che detta le tendenze e che impone i modi di dire.
Questa società ormai “narcotizzata” dalla televisione, deviata dall’aspirazione di ottenere un successo facile attraverso programmi demenziali, ma che spalanca le porte alla notorietà anche se non si ha né “arte, né parte”, viene messa alla berlina dal nuovo corto dal giovane regista di Francavilla Fontana, Alessandro Zizzo. “La stagione dei finocchi”, questo il titolo, è un’altra prova di maturità di questa artista salentino. Un’altra dimostrazione delle sue qualità, sia della bravura di scrivere sceneggiature sempre attuali e significative, sia della capacità di dirigere l’intero cast.
Ma perché, innanzitutto, la scelta di un titolo, “La stagione dei finocchi”? Il verbo “infinocchiare”, infatti, deve la sua origine al particolare utilizzo del gambo di finocchio selvatico fatto dai tavernieri del Medioevo. Offerto ai clienti che attendevano il vino ordinato, per il forte e stuzzicante sapore “imbrogliava” il palato, non consentendo di distinguere il vino cattivo da quello buono. In questo modo si “fregavano” i clienti, servendo loro del vino cattivo, senza che questi si rendessero conto di essere stati … infinocchiati.
E’ proprio questo il messaggio che vuole lanciare Alessandro Zizzo con il suo nuovo corto. Non è più la televisione (se mai lo avesse fatto in passato) a produrre e dispensare cultura. La tv è diventata una palestra che attira generazioni di giovani attratti dal mito del reality come trampolino per un successo immediato.
“La stagione dei finocchi” è una sorta di telecamera accesa su una sala d’aspetto di una struttura in cui si sta svolgendo il casting per scegliere i nuovi partecipanti del reality. E nell’attesa del proprio turno, gli aspiranti concorrenti, tutti rigorosamente numerati, sono spiati dalla telecamera di Zizzo. In quell’attesa si intrecciano storie paradossali, che hanno un comun denominatore: l’aspirazione di varcare la porta della sala della commissione e, poi, di uscirne con il responso positivo. Il finale è molto forte. E non può non essere una bocciatura, anche se cruenta, di questo mondo in cui l’apparire, e non l’essere, è il primo obiettivo.
In questo corto ci sono tanti manduriani, non solo fra gli attori: Mara Spinelli, Imma Daggiano, Salvatore Buonuomo, Mimma Buccolieri, Andreina Dinoi, la truccatrice Consuelo Tarantino e il direttore di produzione Gregorio Mariggiò. Nel cast, anche il bravissimo e poliedrico savese Giorgio Consoli.










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