lunedì 30 settembre 2024


26/02/2011 08:09:27 - Manduria - Attualità

Tra passato e presente

 
«Un pomeriggio come tanti: una nonna, un nipotino, un passeggino. Un'immagine tenera, consueta, invidiabile per una nonna che come me ha un nipotino a ottocento chilometri di distanza. Non so quanti figli siano veramente consapevoli del privilegio di cui godono nel ricevere un aiuto quotidiano da parte dei nonni.
I nonni permettono di andare a lavorare con serenità, sono presenti vicino agli asili, alle scuole, nei parchi giochi; raccontano storie per farli addormentare, magari mentre mamma e papà vanno fuori a distrarsi.
In genere tutto ciò per i nonni non è un peso, è un gioia, ma...può capitare che una nonna sia stanca, forse aveva sperato di riposarsi un pò dopo aver sistemato i figli e magari non ha avuto il tempo, le occasioni, le opportunità culturali, per saper cogliere gli aspetti ingannevoli della società contemporanea. E accade che quella nonna, evocata all'inizio di queste riflessioni, non accetti che il nipotino, forse di tre, quattro anni, metta in bocca il bordo del colletto del suo giubottino, e così gli dia ripetuti schiaffetti sulla bocca finchè il bimbo non molla la presa, perchè, dice, "deve imparare".
Lacrime sincere e imbarazzate bagnano il visino dell'ignara creatura mentre comprensibilmente invoca la mamma. La reazione della nonna non è altrettanto comprensibile, quando la si vede tirar fuori dalla borsa un pacchetto di patatine e una brioche e chiedere al nipotino di scegliere, sperando così di calmare il suo pianto.
Il bimbo non accetta di barattare il torto subito, la sua dignità offesa, con un merendina, e la nonna esce dal negozio continuando a lamentarsi di lui.
Una nonna in buona fede sicuramente, ma vittima secondo me dell'arroganza consapevole e perciò colpevole di alcuni mezzi di comunicazione, di una certa televisione, pubblicità in testa, che, giorno dopo giorno, ora dopo ora, si insinua nella mente delle persone fino a soggiogarle, e così il superfluo diventa necessità, il ridicolo divertente, la volgarità un registro espressivo indispensabile per compiacere, la furbizia e la disonestà valori, e potrei continuare ancora per molto, senza peraltro essere esauriente. Dico cose scontate per molti ma mi angoscia la consapevolezza di assistere a fenomeni ai quali non si riesce a porre rimedio, o non si vuole farlo, ma che ricadono pesantemente proprio sui piccoli.
E accade che la nonna in questione, e tante altre persone chiamate a educare, si trovino a non saper coniugare passato e presente, con scarso senso critico verso il presente, e restano ingabbiate nei condizionamenti massmediatici che finiscono col soffocare persino buon senso e saggezza delle persone anziane che dovrebbero esserne appunto le depositarie. Cosa è più importante per un bimbo: "imparare" a non mettere in bocca un bordo di giubbottino, o che patatine e merendine sono dannose per la sua salute? La triste conclusione è che è diventato più semplice per gli adulti porre fine ad una situazione fastidiosa ricorrendo alle "cose", piuttosto che interrogarsi sul disagio che può nascondere un comportamento "sbagliato" di un bimbo.
I rischi che corrono i nostri piccoli non sono da sottovalutare in una società come quella odierna: loro sono, fuor di retorica, il nostro futuro e ... se spegnessimo ogni tanto la televisione e trascorressimo più tempo con i nostri bambini per ascoltarli, capirli, aiutarli serenamente nel loro percorso di crescita?»
 
Maria Luisa Portone










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