lunedì 23 settembre 2024


12/03/2011 10:51:29 - Manduria - Politica

Intanto si insedierà un tavolo di concertazione per verificare la disponibilità concreta della Regione a modificare l’ubicazione del sito

 
Il Comune di Manduria è intenzionato ad andare sino in fondo, anche presentando un secondo ricorso al Tar, se la Regione Puglia e, in particolare, l’Acquedotto Pugliese non dovesse accogliere le modifiche richieste sul progetto del depuratore consortile di Manduria e Sava. Sulla stessa posizione di Manduria anche i comuni di Avetrana (rappresentata ieri al Consiglio Comunale monotematico dal sindaco Mario De Marco e dall’assessore Antonio Baldari), di Maruggio (rappresentato dal sindaco Alberto Chimienti), di Erchie (rappresentato dal sindaco Margheriti) e della Provincia di Taranto (ieri rappresentata dal presidente della Commissione Ambiente Bartolo Punzi). Presenti al Consiglio anche il sindaco di Torricella, Giuseppe Turco, e quello di Sava, Aldo Maggi.
Le novità più interessanti dalla riunione di ieri (alla quale non hanno partecipato gli assessori regionali Amati e Barbanente e i rappresentanti dell’Acquedotto Pugliese) sono legate sia al proficuo ruolo di mediazione per il quale si è proposto il consigliere regionale Donato Pentassuglia, presente al Consiglio, sia alla novità emersa in una proposta formulata dal capogruppo del Pd, Gianni Vico.
«Questo territorio merita maggiore rispetto: è giusto prevedere le migliori tecnologie possibili per il progetto del depuratore» ha affermato Pentassuglia, sostenendo così la richiesta dei Comuni di prevedere l’affinamento dei reflui con i criteri contemplati dalla Tabella 4, anziché quegli attuali della Tabella 1-2. «Ciò potrebbe consentire anche il riutilizzo in agricoltura delle acque depurate. Bisogna però prevedere una soluzione per i periodi in cui i campi non si irrigano. Io mi faccio portavoce delle proposte ufficiali che saranno deliberate dal Consiglio. E vi suggerisco, anche, di conferire il mandato ai sindaci, per poi chiedere un incontro all’assessore regionale Amati. Io sono pronto a stare vicino alle comunità interessate da questo problema».
Anche l’on. Pietro Franzoso ha invocato la modifica del progetto.
«I soldi ci sono» ha affermato Franzoso. «Mi riferisco ai fondi comunitari, per i quali di solito c’è il rischio che tornino indietro inutilizzati. Meglio spostare l’ubicazione del depuratore, per evitare che si possa danneggiare una zona, quella del litorale, che costituisce una delle poche risorse ancora sfruttabili della nostra economia».
Tanti gli interventi. Una nota di novità è giunta da Gianni Vico.
«Perché non spostare il depuratore (che per me è un elemento di civiltà) in un altro sito e, poi, far convogliare le acque nell'invaso Pappadai, che dista da Manduria solo 14 chilometri?» ha chiesto Vico. «Da quell’invaso prelevano le acque l’Ilva, ma anche gli operatori agricoli di diverse aree».
L’unico ad avere una posizione diversa è stato il sindaco di Sava, Aldo Maggi, il quale ha nuovamente chiesto di far appaltare i lavori e, poi, di chiedere una variante in corso d’opera.
Alla fine del lungo Consiglio è stato approvata una delibera, già concordata fra le forze politiche. E si è stabilito di inoltrare comunque il ricorso al Tar, ma anche di insediare un tavolo di concertazione con la Regione.










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