lunedì 30 settembre 2024


24/02/2009 13:35:16 - Manduria - Attualità

Il rischio-nucleare diventa più concreto

 
A Villa Madama il premier Silvio Berlusconi e l’inquilino dell’Eliseo Nicolas Sarkozy firmeranno "l’importante accordo di cooperazione sull’energia nucleare" preannunciato dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. In primo piano ci saranno però anche i trasporti e il comune interesse di facilitare le comunicazioni transfrontaliere; la crisi finanziaria e l’economia reale con il "nodo" del settore auto; le principali tematiche dell’attualità internazionale: dal Medio Oriente alla sicurezza europea.
NUCLEARE
L'accordo sul nucleare -  Il principale accordo riguarderà "tutti gli aspetti del nucleare, dalla collaborazione in sede europea ai temi della sicurezza, dalla cooperazione tecnologica alla formazione dei tecnici, dallo smantellamento degli impianti alla collaborazione industriale in Paesi terzi", ha anticipato Scajola. Nel clima della pax electrica sancita all’ultimo summit di Nizza nel 2007, l’intesa prevede - secondo indiscrezioni di stampa - che Edf partecipi alla costruzione di una centrale nucleare di nuova generazione in Italia, mentre per Enel si profila una quota (12,5%) della futura centrale Epr di Penly che sarà costruita da Edf. Non solo. Non appena la legge che prevede il ritorno del nostro paese al nucleare sarà approvata, i due colossi elettrici dovrebbero dare vita ad un consorzio guidato da Enel (60%) ma aperto al contributo di altri operatori - A2A, Eon, gruppi energivori, Eni, Sorgenia - che ha come obiettivo quello di costruire nel nostro paese almeno 4 reattori Epr prodotti dalla francese Areva. Ora la legge si trova ferma in commissione industria al Senato. I tempi utili di approvazione saranno di non meno due mesi. Dopo il governo avrà sei mesi di tempo per la scelta dei siti che dovranno ospitare le nuove centrali nucleari italiane.










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