lunedì 23 settembre 2024


25/02/2009 06:09:16 - Manduria - Politica

«Le lacerazioni sono il frutto di un modo di intendere la politica solo personalistico»

 
«A Manduria è oggi necessario uno scatto d’orgoglio. Occorre affrontare la realtà per quello che è, con la consapevolezza che vanno rimosse situazioni di parassitismo politico, mettendo tutti i consiglieri comunali della maggioranza di fronte al proprio ruolo e alla propria responsabilità».
Andrea Baldari, coordinatore cittadino dei Socialisti, pungola il mondo politico cittadino. La sua analisi politica parte dalla lunga querelle scaturita dalla richiesta della minoranza di revocare la carica di presidente del Consiglio al dott. Gianni Vico.
«La macroscopica lacerazione politica prima e numerica dopo del centrosinistra di Manduria ha raggiunto livelli di esasperazione: si continua ad amministrare il Comune nella totale incertezza, mettendo alle berlina le istituzioni» è l’opinione di Baldari. «La penosa vicenda della sfiducia rivolta alla figura istituzionale del presidente del Consiglio ha messo in evidenza i pessimi rapporti che intercorrono, all’interno del consesso elettivo di Manduria, non solo tra la maggioranza e la minoranza, ma anche e soprattutto all’interno della stessa maggioranza o pseudo tale».
Il rappresentante dei Socialisti si sofferma, quindi, su due concetti.
«Non condivido la linea della sfiducia alle figure istituzionali. Anche perché questo modo di agire potrà essere sempre adottato, oggi e domani, per provocare e alimentare solo sfiducia e qualunquismo. Altrettanto poco esemplare mi è sembrata però la posizione del volersi misurare a tutti i costi: in politica le azioni e il senso di responsabilità risultano la risposta più efficace alle provocazioni (almeno un tempo era così). Questo vale ancora di più oggi, considerato che un gruppo di consiglieri comunali, definiti di maggioranza e privi di spina dorsale politica, si nascondono dietro l’anonimato del voto segreto. Questo è il frutto della personalizzazione della politica, alimentata in questa legislatura da scelte dettate dal ricatto personale del voto in Consiglio. Un modo di intendere la politica, in cui si antepone la convenienza personale alle scelte di carattere generale, che non va condivisa e va combattuta. Così come, d’altronde, appare commiserevole mercanteggiare l’eventuale vice presidenza del Consiglio con l’opposizione in una fase di estrema debolezza. Solo attraverso il ritorno della politica al servizio della città si potrà immaginare, in futuro, un centrosinistra che ritorni a governare Manduria. Progetto che è l’unica ragione che mi ha spinto ad intervenire nel dibattito politico in atto».










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