La protesta di Vittorio, che vive, con una pensione di 290 euro al mese, in un rudere senza infissi, senza acqua, senza luce
“Invalido, indigente, indiscriminato. A Monacizzo 12 extracomunitari ricevono colazione, pranzo e cena. A Torre Ovo, Vittorio, italiano, dimenticato. Viva l’Italia!”.
Vittorio Galeone, l’invalido indigente che da 24 anni sopravvive con un assegno mensile di 290 euro in una fatiscente costruzione di Torre Ovo, sprovvista dei servizi essenziali (energia elettrica, acqua corrente, servizi igienici, rete fognaria, porte e infissi), ha inscenato una protesta nella rotonda della località balneare. Attraverso un cartello, ha fatto notare la disparità fra il trattamento riservato agli extracomunitari ospitati a Monacizzo e la scarsa sensibilità dimostrata al suo caso dalle istituzioni.
«Sono anni che seguo questa situazione ma, purtroppo, mentre gli amministratori di Torricella hanno aderito al Progetto di integrazione dei rifugiati extracomunitari, ospitati nella frazione di Monacizzo, che costerà 800mila euro in tre anni, questa persona continua ad essere un cittadino invisibile» sostiene Carrieri, che in più occasione ha segnalato le condizioni impossibili in cui vive Vittorio.
Sembrerebbe, però, che né il Comune di Torricella (competente per giurisdizione), né quello di Sava (comune d’origine di Vittorio), possano intervenire, in quanto il cittadino residente a Torre Ovo ha in vita diversi fratelli, uno dei quali risiede proprio a Sava. In buona sostanza, secondo gli amministratori, dovrebbe occuparsi del caso dapprima la famiglia di Vittorio.
Ma, nel frattempo che qualcuno riesca a stabilire le competenze degli interventi e a individuare le soluzioni per questo caso, Vittorio vive, anche in pieno inverno, in un rudere di abitazione, senza alcun tipo di servizio. Mancano addirittura gli infissi, oltre che l’acqua e l’energia elettrica. Sopravvive nel gelo, nonostante sia invalido. E’ assurdo che continui questo scaricabarile: si tratta pur sempre di un essere umano.
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E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”
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