- venerdì 31 gennaio 2025
L’intervento del caposervizio de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Vincenzo Sparviero
Se il buon giorno si vede dal mattino, il centro culturale di formazione permanente “Plinio il Vecchio” si appresta a diventare una vera risorsa per questa città. Ha avviato la propria attività con una interessante prolusione: un dibattito su un tema sempre attuale: il ruolo del mondo dell’informazione nella crescita socio-culturale di una comunità.
Aperto dalle introduzioni del dott. Sammarco e del prof. Neglia, il dibattito è entrato nel vivo con la relazione di Vincenzo Sparviero, storica firma de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e attuale caposervizio della redazione di Brindisi, nonché apprezzato e stimato operatore culturale.
Dopo essersi soffermato sulla figura di Plinio il Vecchio (al quale il centro culturale è stato intitolato), Vincenzo Sparviero ha disquisito sul linguaggio giornalistico e sulla “webbesseria”.
«E’ un neologismo che ho coniato io e che ho proposto all’Accademia della Crusca» ha spiegato Sparviero. «Non è riferito alle fake news, ma alle tante fesserie postate come commenti nei social. Come non dare ragione ad Umberto Eco quando sostenne che “i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli“. Le “webbesserie” sono pericolose perché influenzano la gente».
Sparviero ha poi rimarcato la differenza fra il giornalismo realizzato dagli addetti ai lavori (che controllano e verificano le notizie prima di darle in pasto all’opinione pubblica) e l’informazione che circola attraverso il web.
Infine il riferimento all’importante ruolo svolto dalle testate locali.
Sin qui, per brevi cenni, il resoconto della prolusione inaugurale dell’anno 2019-20 del centro “Plinio il Vecchio”, “nato per iniziativa di alcuni amici amanti dell’essere e del sapere. Esso è lontano da ogni interesse politico e da ogni scopo di lucro.
Vuole essere una scuola di formazione umana, si rivolge a quanti abbiano desiderio di riprendere, coltivare, accrescere le proprie conoscenze; ha la scopo, altresì, di trasformare una crescita personale in un miglioramento della società intera.
Il processo formativo di un uomo è permanente, va sempre ripensato, esteso ad ogni fatto della vita sociale ed esterno; il centro Plinio il Vecchio persegue con costanza questi obiettivi”.
Gli incontri si tengono nel pomeriggio; essi sono accompagnati e completati da conferenze e va viaggi di istruzione sul territorio.