I ricci di mare a rischio di estinzione per l'aumento di 3 gradi della temperatura dell'acqua del mare
  • domenica 02 febbraio 2025

I ricci di mare a rischio di estinzione per l'aumento di 3 gradi della temperatura dell'acqua del mare

18/02/2020 10:21:30 - Salento - Attualità

L’Istituto di ricerca oceanografica e limnologica di Israele: «Sterminati da riscaldamento del Mediterraneo e inquinanti»

Sugli spaghetti, per chi ha voglia di aspettare. Accompagnati da un pezzo di pane, per chi preferisce un letto friabile. Oppure «nudi», con un cucchiaino per i più contegnosi o, in disinibita beatitudine, direttamente con la lingua. Ogni mangiatore di ricci sa che quella sapida goduria può accontentare tutti, quali che siano inclinazioni, vizi e ritrosie. Anche quelli che «io non mangio i frutti di mare crudi» spesso aggiungono «ad eccezione dei ricci». Ebbene, per tutti gli estimatori di quegli scrigni di sapore, arriva la peggiore delle notizie: i ricci di mare mangerecci del Mediterraneo, nome scientifico Paracentotus lividus, si stanno estinguendo. A dare l’allarme è uno studio condotto dagli scienziati dell’Istituto di ricerca oceanografica e limnologica di Israele. Pubblicato pochi giorni fa sulla rivista scientifica «Aquaculture» (edita da Elsevier), a prima firma Erez Yeruham, lo studio rivela: al largo di Israele e Libano, i ricci di mare sono già praticamente scomparsi e anche in Turchia ci sono i primi segnali di una cospicua diminuzione della popolazione.

«In Israele, cinque decenni or sono - spiega Yeruham intervistato da “Haaretz” - se ne contavano 10 esemplari in ogni metro quadrato delle secche marine, ora è invece quasi impossibile trovarli». Certo il problema non è particolarmente sentito dagli israeliani giacché gli ebrei ortodossi si guardano bene dal nutrirsi di ricci di mare in quanto non è cibo consentito dai loro rigidi dettami religiosi, non è kosher. Ma per tutti gli altri, pugliesi e lucani inclusi, che di ricci sono ghiottissimi, le notizie che arrivano da Haifa sono davvero brutte.

Gli studiosi, confrontando le serie storiche delle rilevazioni, hanno appurato che nella zona est del Mediterraneo (proprio davanti alle coste libanesi e israeliane) la temperatura del mare è aumentata di 3 gradi Celsius, creando un forte stress alla capacità riproduttiva di questi esserini. Al clima pazzo bisogna aggiungere che pure gli inquinati hanno un peso nell’alterare l’habitat costiero. E, come se tutto ciò non bastasse, stando agli scienziati, il colpo di grazia ai ricci di mare lo danno alcune specie «invasive» di pesci che divorano proprio le alghe di cui si nutrono i ricci. In pratica: è in corso una silenziosa estinzione.

Soluzioni? Premettendo che «raffrescare» il Mediterraneo è praticamente impossibile, stando agli israeliani la prima misura da attuare per cercare di salvare i ricci è tutelare e implementare il patrimonio di alghe di cui si nutrono. Inoltre, bisognerebbe agire su inquinamento e consumi. Altrimenti: addio ricci!

 





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