- domenica 02 febbraio 2025
Chiarita la natura sostanzialmente “autoctona” dell'infezione da coronavirus in Italia smentendo le ipotesi di una sua “importazione” da un altro Paese Ue
La trasmissione dell’infezione da Covid-19 «è avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre segnalati dalla Regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina». È quanto conclude un'indagine epidemiologica sul coronavirus condotta dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e contenuta nell'approfondimento che pubblicato sul portale dell'epidemiologia per la Sanità pubblica Epicentro.
La catena dei contagi parte dall’Italia
È stata poi segnalata dalla Regione Lombardia, rileva l’Iss, «una persona di nazionalità iraniana, tuttavia non è stato indicato dove possa essere avvenuto il contagio anche se la persona si è verosimilmente infettata in Iran». Attualmente, si legge nel documento basato sulla situazione alle ore 10 del 9 marzo 2020, «non è possibile ricostruire, per tutti i pazienti, la catena di trasmissione dell’infezione. La maggior parte dei casi segnalati in Italia riportano un collegamento epidemiologico con altri casi diagnosticati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le zone più colpite dall'epidemia».
Lo stato clinico è disponibile solo per 2.539 casi, di cui 518 (9,8%) asintomatici, 270 (5,1%) pauci-sintomatici, 1.622 (30,7%) con sintomi per cui non viene specificato il livello di gravità, 1.593 (30,1%) con sintomi lievi, 297 (5,6%) con sintomi severi, 985 (18,6%) critici. Il 21% dei casi risulta ospedalizzato, e tra quelli di cui si conosce il reparto di ricovero (1.545) il 12% risulta in terapia intensiva. L'età mediana è di 69 anni (0-18 anni: 0%; 19-50 anni: 10%; 51-70 anni: 46%; >70 anni: 44%).