La fase 2? Per Lopalco anche se ci sono zero casi, non è detto che il virus non sia presente
  • sabato 01 febbraio 2025

La fase 2? Per Lopalco anche se ci sono zero casi, non è detto che il virus non sia presente

21/04/2020 09:30:59 - Salento - Attualità

«In questo momento sarebbe più importante avere informazioni sulla capacità dei territori di condurre un’accurata sorveglianza epidemiologica. E servirebbe basarsi anche su altri indicatori»

La strategia per la riapertura non può guardare soltanto al numero dei contagi: anche il raggiungimento del fatidico «zero» nella colonna dei nuovi casi non significa che l’emergenza sia superata. Proprio nel giorno in cui la Puglia tocca il minimo (38 casi) l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco lancia l’avvertimento.

«Anche avere zero casi notificati non vuol dire che il virus non sia presente. In questo momento sarebbe più importante avere informazioni sulla capacità dei territori di condurre un’accurata sorveglianza epidemiologica. E servirebbe basarsi anche su altri indicatori».

Ieri le proiezioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute hanno ipotizzato che la Puglia possa scendere a zero contagi già il 7 maggio. Le stime finora circolate non si sono mai realizzate, ma non è questo il punto.

«Per decidere quando avviare la fase-2 - parla ancora Lopalco - non mi fiderei né del valore di R (il tasso di replicazione: il numero di contagi secondari innescati da un soggetto positivo, ndr) né tanto meno del numero di contagi che tende a zero». Secondo Lopalco servono altri indicatori: il numero di tamponi per 1.000 abitanti, il numero di tamponi positivi sul totale, la quota di casi di cui non si conosce l’origine, il numero di focolai attivi, la quota di casi segnalati come «gravi», l’esistenza di un sistema di sorveglianza sul territorio attraverso la medicina di base, l’esistenza di un sistema di allerta per segnalare un eccesso di ricoveri per malattie respiratorie acute negli ospedali.

«Questo - dice Lopalco - è solo un esempio, ma per pensare alla riapertura servirebbe che almeno quattro o cinque di questi indicatori avessero un valore soddisfacente rispetto a uno standard da definire».





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