Riflessioni sul 25 aprile: per taluni, il giorno della unità nazionale, una cerimonia incondizionata del 'volemose' bene; per altri è stato il giorno dei comunisti contro i fascisti
  • domenica 02 febbraio 2025

Riflessioni sul 25 aprile: per taluni, il giorno della unità nazionale, una cerimonia incondizionata del 'volemose' bene; per altri è stato il giorno dei comunisti contro i fascisti

26/04/2020 11:36:41 - Provincia di Taranto - Attualità

Ma il 25 Aprile è la giornata in cui si prende posizione contro ogni forma di dittatura, di totalitarismo, di violenza, di soppressione della dignità della libertà e della solidarietà

Ma che giornata strana…Tanto strana che scriverò qualche riga in più, per quelli che avranno la bontà di leggere.

Sembra che ieri sia stato, per taluni, il giorno della unità nazionale, una cerimonia incondizionata del “volemose” bene; per altri è stato il giorno dei comunisti contro i fascisti. Scusate non mi lego né agli uni ne agli altri, per ragioni storiche più che ideologiche.

La Guerra è una forza che ti spinge al muro delle scelte, con tanta forza da schiacciarti, ti toglie il tempo e ti annebbia la vista. Anche Piero, quello della guerra di Piero di De Andrè, per pochi minuti viene schiacciato tra sparare o morire, tra l’antiviolenza e la violenza. Cosi i popoli si ritrovano da una parte o l’altra dalle barricate e delle fazioni, a volte non per scelte precise e personali, a volte per caso.

Però la storia ci dice che se da una parte ci sono l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, le fosse ardeatine, la violenza degli squadristi, i fratelli Cervi (…e la lista sarebbe lunghissima), dall’altra ci sono le donne stuprate e rasate e volte uccise dai partigiani perché “andate” con i nazifascisti (come se innamorarsi o fare le prostitute fosse una scelta politica)… La verità è la Guerra, che ci spinge a scavare nei meandri dell’abisso delle tenebre fino ad arrivare al massimo della crudeltà, fino alla totale Disumanità.

Ebbene, come ha insegnato il Processo di Norimberga, pietra miliare dei diritti assoluti della personalità, di fronte alla disumanità non ci sono ragioni per non scegliere. Di fronte alla violazione dei più elementari criteri che regolano il senso di Essere Umani si può e si deve dire No.

Ebbene, il 25 Aprile è la giornata in cui si prende posizione contro ogni forma di dittatura, di totalitarismo, di violenza, di soppressione della dignità della libertà e della solidarietà. Il 25 Aprile è il giorno dei cattolici veri, partigiani del Vangelo (perché è anche il giorno di don Pappagallo) che non si fanno tirare per la giacchetta.

Il 25 Aprile è il giorno delle femministe, partigiane dei diritti inviolabili delle donne come persone (o ce lo siamo dimenticate noi donne che tutti i totalitarismi ci vogliono schiave?) . Oggi è il giorno del Gay Pride, dei partigiani del diritto alla diversità (o ce lo siamo dimenticati che Matteotti era gay?).

Il 25 Aprile è il giorno che ci ricorda che partigiani si deve sempre essere se vogliamo liberare il mondo. Per quel che concerne fascisti e comunisti, io so solo che il democristiano De Gasperi, non a caso, invitò il comunista Togliatti, Ministro di Grazia e Giustizia, a firmare l’amnistia. Ed egli lo fece. Due grandi statisti.

Come dire: punto e capo, nuove battaglie, nuove lotte, nuova liberazione. Tutto il resto è retorica.

 

Avv. Lella De Marco





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