- sabato 01 febbraio 2025
A quel punto sarebbero abbinate alle Comunali. Ma potrebbe essere un azzardo: e se i casi di contagio dovessero crescere, si dovrebbe poi annullare tutto anche se la macchina elettorale fosse già partita?
Le Regionali pugliesi? Potrebbero tenersi a luglio, o almeno si prospetta un canale politico per questa possibilità.
Attualmente le elezioni sono state rinviate per decreto a ottobre, ma il premier Giuseppe Conte, in una intervista al Fatto quotidiano, si è dichiarato aperto ad altre soluzioni: «Come Consiglio dei ministri lo avevamo escluso (il voto a luglio, ndr) perché ci pareva prematuro, ma se il Parlamento dovesse valutare, alla luce dei dati attuali, la possibilità, io non mi opporrei».
Prima del decreto di rinvio, il governatore Michele Emiliano, insieme ai colleghi Giovvani Toti, Vincenzo De Luca e Luca Zaia (di Liguria, Campania e Veneto) aveva richiesto di votare in estate. Ieri il presidente della Puglia, intervenuto a Un giorno da pecora su RadioUno, è tornato a spingere per anticipare il ritorno alle urne, adducendo ragioni sanitarie e giuridiche.
«Sono un po’ traumatizzato dall’emergenza Coronavirus, la questione elezioni mi sembra irreale. Il rischio vero è che se si rinvia troppo, si rischia di cadere in una seconda ondata di contagi che, secondo gli epidemiologi, sarà tra settembre e ottobre. A quel punto si rischia il rinvio di un anno».
Poi la querelle giuridico-costituzionale.
«Se - aggiunge Emiliano – dovessimo ritrovarci nella situazione di dover prorogare l’incarico ai governatori per un anno, c’è rischio che qualcuno dica che prendiamo decisioni senza essere legittimati. La Carta, tra l’altro, non prevede nemmeno il rinvio. Da quello che dicono epidemiologi l’estate sarebbe il periodo più tranquillo».
Nell’entourage emilianista, inoltre, chiariscono che se nelle prossime settimane si potrà tornare nei ristoranti o nei bar, sarebbe assurdo negare l’esercizio del voto per le Regionali.
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