- sabato 01 febbraio 2025
È questa l’altra lezione che ci consegna il Covid
Due pazienti in punto di morte confessati dal sacerdote ricoverato. Si può morire in grazia di Dio anche in ospedale. Un sacerdote, ricoverato anch’egli per Covid, ha potuto confessare due pazienti che di lì a poche ore sono venuti a mancare.
È accaduto all’ospedale “Moscati” su esplicita richiesta della figlia di uno dei due anziani. Nel corso della telefonata intercorsa con il medico, si era fatto insistente il bisogno di “salutare” il padre. Ai medici impegnati a combattere il Covid-19 spetta anche il gravoso compito di lenire il dolore dei familiari per la perdita dei propri cari. Quella telefonata è andata diversamente.
«La prego, mi permetta di vedere mio padre per l’ultima volta e se ciò non è possibile fate in modo che possa confessarsi per morire nella piena grazia di Dio».
Una volontà che è stato difficile rifiutare. Ricoverati nel reparto Covid del Moscati ben tre sacerdoti. Nelle stanze a pressione negativa non è semplice circolare, eppure per uno dei tre è stato possibile confessare l’anziano padre e appena dopo il vicino di letto. Nel giro di poche ore i due uomini sono deceduti. Comprensibile l’angoscia della figlia che ha supplicato i medici perché il padre si confessasse. È questa l’altra lezione che ci consegna il Covid.
Un virus che distrugge tutto ciò che incontra, ma conserva intatta la forza della fede. Il sacerdote non ha potuto operare l’estrema unzione perché sprovvisto dell’olio, ma la confessione è stata un grande sollievo per i due anziani.
«Erano sereni e mi hanno ringraziato».
Le parole del sacerdote hanno donato la quiete che solo la certezza di un passaggio a miglior vita potevano. È la prima volta che giunge una richiesta del genere, accolta senza indugio comprendendo il tormento dei figli che il più delle volte si sentono impotenti dinanzi alla perdita di una figura portante della famiglia.
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