LIZZANO - Anche il sindaco di Lizzano Antonietta D'Oria, in qualità però di pediatra, ha ricevuto il vaccino
  • sabato 01 febbraio 2025

LIZZANO - Anche il sindaco di Lizzano Antonietta D'Oria, in qualità però di pediatra, ha ricevuto il vaccino

28/12/2020 09:31:30 - Provincia di Taranto - Attualità

Le sue riflessioni affidate ai social: «Quella di oggi è una data che verrà ricordata nei libri di scuola delle future generazioni»

 

Fra i primi vaccinati in provincia di Taranto, anche il sindaco di Lizzano, Antonietta D’Oria, in qualità, però, di pediatra. Sui social, il sindaco D’Oria ha pubblicato due foto e le sue riflessioni, che vi proponiamo.

«Quella di oggi è una data che verrà ricordata nei libri di scuola delle future generazioni.

Da oggi, infatti, abbiamo finalmente un’arma per combattere la diffusione del virus ed iniziare ad arginare i contagi di questa terribile pandemia che tante vite ha falcidiato e tanto ha stravolto le nostre esistenze.

Anche nella provincia di Taranto è iniziata la campagna di vaccinazione e, tra il personale a cui verrà somministrata una delle prime 80 dosi di vaccino, a partire dalle 9.30, ci sono anche io.

Voglio condividere con tutti voi questo momento.

Da medico, da pediatra di libera scelta e anche come sindaco del mio Comune, credo fermamente che la risposta scientifica, data dalla copertura vaccinale, sia la più efficace e la più utile per fare un ulteriore passo verso la conclusione definitiva di questo periodo tremendo che abbiamo vissuto e stiamo continuando a vivere.

Ho letto che la prima ad essere vaccinata in Italia sarà un'infermiera romana di 29 anni, Claudia Alivernini, della quale condivido l'affermazione che:”Vaccinarsi è un atto d'amore e di responsabilità nei confronti della collettività”.

E non solo.

Vaccinarsi significa avere fiducia nella scienza e nel futuro, perché non dobbiamo mai scordarlo, se tante infezioni e tante malattie non hanno più il tasso di mortalità che avevano un tempo, se hanno smesso in buona misura di farci paura, è proprio perché la ricerca scientifica ci ha consegnato degli strumenti con cui combattere e difenderci.

Se potessero vedermi i miei nonni, in questo momento, sono certa che mi sorriderebbero e sarebbero una volta di più orgogliosi di me e del mio percorso umano e professionale.

Oggi anche noi facciamo un piccolo pezzo di storia e contribuiamo al progresso scientifico dell'intera umanità.

Un vaccino alla volta il corona virus diventerà solo il triste ricordo di un anno difficile.

So già che leggerò e sentirò di tutto, in questo e nei prossimi giorni.

Ci saranno i no-vax, i no-mask, i catastrofisti e i negazionisti e quelli che “tanto è tutto un complotto”.

A tutti loro vorrei dire di continuare a seguirmi in modo da poterli ancora aggiornare sulla diffusione del virus e su quanto il virus abbia subito una brusca e significativa interruzione proprio grazie al vaccino.

Mi piacerebbe che esistesse anche un vaccino contro le cattiveria, ma, per ora, siamo già tanto fortunati ad avere quello contro il Covid.

Guardiamo, dunque, al domani con una rinnovata fiducia nel futuro; con la consapevolezza di aver compiuto un altro passo verso il benessere delle giovani generazioni; con la certezza di aver regalato una speranza in più ai nostri ragazzi».

 

Antonietta D’Oria





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