- domenica 02 febbraio 2025
In Lombardia, dopo il pasticcio dei dati, è caduta la “testa” dell’assessore Gallera; in Puglia, Forza Italia chiede le dimissioni di Lopalco
Il pasticcio sui numeri della rete ospedaliera è costato alla Puglia tre giorni in più in zona arancione, con il relativo divieto di spostamento tra i Comuni e l’attività dei locali pubblici limitata ad asporto e domicilio.
Dopo che tra venerdì e sabato la Regione ha aggiornato il totale dei posti letto di Intensiva, ieri pomeriggio la Cabina di regia del ministero della Salute ha ritenuto che si potesse rivedere la classificazione del territorio: da domani si passa in zona gialla.
Siamo dunque di fronte a un caso molto simile a quello che a fine gennaio ha riguardato la Lombardia. Nel monitoraggio di venerdì scorso il riempimento dei 460 letti di Intensiva era pari al 37%, oltre la soglia critica del 30%, dato che ha imposto alla Cabina di regia di classificare la Puglia a rischio «alto» contro il «moderato» della settimana precedente.
Ma si è scoperto che in realtà il totale dei letti disponibili nelle Intensive è pari a 569, perché nel conto - così come fanno tutte le altre Regioni - vanno inseriti anche i 109 posti temporanei che sono stati allestiti negli ultimi 60 giorni: in questo modo il riempimento sarebbe sceso al 28% e ieri è risalito al 29%.
Il dato del martedì, detto per inciso, è quello su cui viene compilato il report: sarà dunque sotto soglia anche questa settimana.
Non è un caso se ieri i dati del bollettino abbiano evidenziato un calo degli attualmente positivi sotto quota 50mila: sono scesi di 1.725 unità in un giorno solo, a quota 47.560, così come il numero di persone in isolamento domiciliare che è passato a quota 46.980 (1.691 in meno in 24 ore).
Secondo alcune Asl, i dati delle guarigioni impiegherebbero molti giorni ad essere presi in carico, con il risultato di offrire al ministero della Salute una sovrastima del numero di malati esistenti in Puglia
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