Una lettera aperta di un gruppo di volontari di protezione civile: «Noi operiamo presso un centro vaccinale, ma non siamo inseriti fra le categorie prioritarie per la vaccinazione»
  • sabato 01 febbraio 2025

Una lettera aperta di un gruppo di volontari di protezione civile: «Noi operiamo presso un centro vaccinale, ma non siamo inseriti fra le categorie prioritarie per la vaccinazione»

17/03/2021 10:55:26 - Provincia di Taranto - Attualità

La lettera: «Ogni giorno noi stiamo in contatto con tantissime persone le quali, il più delle volte, sono anche molto superficiali nel rispettare le disposizioni quali il distanziamento, l’indossare correttamente la mascherina, l’igienizzazione delle mani. È una vera lotta»

Vi proponiamo una lettera di un gruppo di protezione civile della provincia di Taranto che richiama l’attenzione sulla necessità di essere sottoposti a vaccino, considerato il delicato ruolo che ricoprono.

 

«Siamo un gruppo di volontari di protezione civile che prestano la loro attività di volontariato presso un centro vaccinazione nella provincia di Taranto. Scriviamo questa lettera per sollevare l’attenzione sul fatto che la nostra categoria non è stata assolutamente considerata tra le categorie che necessitano quanto prima di essere vaccinate. Noi, come molti volontari che prestano servizio nei centri vaccinazioni, centri analisi, COC (Centro operativo comunale).

Abbiamo svolto sino ad oggi con moltissimi sacrifici e con piacere il nostro dovere anche quando c’è stato chiesto di farlo durante il periodo più buio della pandemia senza mai tirarci indietro.

Ogni giorno noi stiamo in contatto con tantissime persone le quali, il più delle volte, sono anche molto superficiali nel rispettare le disposizioni quali il distanziamento, l’indossare correttamente la mascherina, l’igienizzazione delle mani. È una vera lotta.

Questo maledetto virus, resta a contatto sulle superfici di diverso genere per molti giorni e noi giornalmente cerchiamo sempre di non fare “errori”: pensiamo al momento in cui il cittadino entri in comune, nel centro vaccinazione o nel laboratorio analisi dove l'operatore volontario dovrà prendere la temperatura, dovrà far compilare il modulo informativo e farlo firmare, il volontario e altri volontari andranno toccare tutto il materiale che ci viene fornito dall'ente. In poche parole, abbiamo contatti ravvicinati con tantissime persone ogni giorno. La nostra provincia a breve diventerà zona rossa e noi volontari che siamo sempre pronti a mantenere la sicurezza del cittadino senza alcuna protezione vaccinale che ci toccherà. Quando? Non si sa. Perché la nostra categoria che, a differenza delle maestre e dei professori, non si può fermare neanche durante il lockdown. Non è stata presa minimamente in considerazione nel piano vaccinale».





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