- venerdì 31 gennaio 2025
Secondo il consigliere regionale Amati, sarebbero «6.593 operatori non sanitari in Rsa, 389 persone prive di indicazioni sulla categoria professionale di appartenenza, 243 persone adibite ad altra attività lavorativa a rischio, diversa cioè da quella di operatore sanitario in strutture ospedaliere o Rsa, e 14 persone con attività a contatto con animali»
Ci sarebbero state almeno 7mila vaccinazioni «anomale» in Puglia, a giudicare dalle somministrazioni effettuate tra dicembre e gennaio scorsi, quando le somministrazioni erano riservate al solo personale sanitario. Ad accendere i fari sui «furbetti» della Puglia, su cui stanno indagando i Nas ma che a detta dell’assessore alla Salute, Lopalco, sarebbero una quota residuale, è Fabiano Amati, che ha finalmente ottenuto gli elenchi richiesti in qualità di consigliere regionale.
Ebbene, soltanto nella «fase 1» delle vaccinazioni, risultano 7.305 somministrazioni non riferibili agli operatori sanitari: per la precisione tra il 27.12.2020 e il 31.01.2021,
«6.593 operatori non sanitari in Rsa, 389 persone prive di indicazioni sulla categoria professionale di appartenenza, 243 persone adibite ad altra attività lavorativa a rischio, diversa cioè da quella di operatore sanitario in strutture ospedaliere o Rsa, e 14 persone - riferisce - con attività a contatto con animali. Dati decisamente anomali».
Sino al 12 aprile, poi, ovvero sino al periodo su cui sta indagando anche il Nuclero ispettivo regionale (Nirs) affidato a Antonio Lascala, compaiono «anche 66 minorenni vaccinati, di cui 23 per appartenenza a categoria non specificata, 34 alla categoria degli operatori sanitari, 5 operatori sanitari in RSA, 3 operatori scolastici e 1 a forze di polizia».
Insomma, giovani «imbucati», visto che non potrebbero svolgere le attività nelle categorie in cui vengono elencati. Se s i considera che sono 870.638 le dosi anti Covid somministrate complessivamente in Puglia, l’81,4% del totale dei vaccini ricevuti, laddove i sospetti fossero confermati significherebbe che 1 cittadino ogni 120 vaccinati ha «scavalcato» la fila delle attese previste dalle linee guida ministeriali.