REGIONE PUGLIA - Maggioranza e opposizione votano all’unanimità il ripristino di una indennità abolita nel 2013: l'assegno di fine mandato
  • venerdì 31 gennaio 2025

REGIONE PUGLIA - Maggioranza e opposizione votano all’unanimità il ripristino di una indennità abolita nel 2013: l'assegno di fine mandato

06/08/2021 18:36:33 - Salento - Attualità

La denuncia della consigliera Antonella Laricchia, assente nella seduta: «La politica, invece di trovare i soldi per coloro che hanno perso il lavoro, li ha trovati per se stessa»

Un regalo di Ferragosto da quasi quattro milioni di euro. È quello che si sono fatti i consiglieri regionali della Puglia, con un emendamento approvato all'unanimità nell'ultima seduta prima della pausa estiva. Un emendamento “per articolo aggiuntivo” con la firma di tutti i capigruppo, di maggioranza e opposizione, inserito nel ddl sui debiti fuori bilancio che in aula non è stato esplicitato nei contenuti né oggetto di discussione.

Per comprendere il senso politico di questa scelta è necessario tornare al novembre 2012, quando l'allora governo regionale guidato da Nichi Vendola votò per l'abolizione dei vitalizi e, con la stessa norma, abolì l'istituto dell'assegno di fine mandato con decorrenza dal primo gennaio 2013. Con effetto retroattivo, quindi recuperando tutto quello che fino ad oggi la Regione ha risparmiato, l’indennità è stata ora ripristinata, proprio a partire dal primo gennaio 2013.

A fine mandato a consiglieri e assessori spetteranno circa 35 mila 500 euro per l'intera legislatura (pari all'indennità mensile lorda di 7.100 euro moltiplicata per gli anni di mandato). Considerando che i consiglieri sono 50 (fino al 2015 erano 70) e gli assessori dieci, l'esborso totale per le casse regionali per questi 8 anni si aggira intorno ai 4 milioni di euro.

Una norma che sarebbe passata inosservata se a sollevare la polemica, giorni dopo l'approvazione, non fosse intervenuta la consigliera pentastellata Antonella Laricchia, che a quella seduta era assente. Mentre tutti gli altri, da Fratelli d'Italia al Pd, passando per Lega e lo stesso Movimento 5 Stelle, tutti firmatari dell'emendamento, parlano di “misura riconosciuta in tutte le Regioni” che ogni consigliere legittimamente “come ogni lavoratore percepirà alla fine del mandato”.

Ma Antonella Laricchia grida comunque allo “scandalo”.

«Non si tratta di una normale liquidazione, come stanno cercando di far passare - dice Laricchia - , dal momento che i soldi saranno versati solo dalla Regione, mentre normalmente sono i lavoratori ad accantonare una quota mensile del loro stipendio per il tfr. Uno scandalo, specie in un momento di crisi economica come quella che stiamo vivendo, dovuta alla pandemia, in cui tanti cittadini hanno perso il lavoro e non riescono ad arrivare a fine mese. La politica invece di trovare i soldi per loro. li ha trovati per se stessa».





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