- venerdì 31 gennaio 2025
Gli elettrodi sono stati impiantati direttamente nel cervello per curare gli effetti della sindrome neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che, tra l'altro, provoca movimenti involontari, disturbi psichiatrici e del comportamento
Non era mai stato praticato prima, un intervento unico. Si tratta dell'applicazione di un elettrostimolatore, tramite elettrodi direttamente impiantati nel cervello, per ridurre i fenomeni distonici (e i movimenti involontari) di una rara malattia, la Corea di Huntington (anche chiamata malattia di Huntington).
L'intervento è stato effettuato nell'ospedale Perrino di Brindisi su una 20enne. La ragazza era seguita al Policlinico di Bari ed è stata affidata al reparto di Neurologia di Brindisi, diretto da Augusto Rini. La paziente, come detto, è affetta dalla malattia di Huntington, una malattia rara neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, caratterizzata da movimenti coreici involontari, disturbi psichiatrici e del comportamento, e demenza. L'età media dell'insorgenza dei sintomi è 30-50 anni, ma in alcuni casi può manifestarsi prima dei 20 anni con disturbi del comportamento e difficoltà di apprendimento.
Il segno classico è la corea, ossia una serie di movimenti involontari che possono manifestarsi a riposo o durante il compimento di atti volontari, e che si estende gradualmente a tutti i muscoli. Altri movimenti involontari comprendono i tic, simili a quelli della sindrome di Tourette, anche se sono piuttosto rari. La distonia (ad esempio il torcicollo) può essere un primo segno della malattia di Huntington.
Fonte: rete