- venerdì 31 gennaio 2025
Il comunicato: «Il numero dei posti ospedalieri (del pubblico e del privato accreditato) è di gran lunga inferiore al numero dei post letto previsti nel nuovo Piano Ospedaliero Pugliese e sarà importante comprendere come si intenda passare dalla realtà concreta a quella prevista nel piano di riordino»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del gruppo provinciale Demos.
«In data 1 agosto la giunta regionale pugliese ha approvato un nuovo piano ospedaliero: una delibera di 23 pagine corredata da un allegato di 141 pagine con cui la Puglia ridefinisce il proprio assetto ospedaliero (tra pubblico e privato accreditato) alzando la media dei posti letto per 1000 abitanti sul solco del dm 70 del 2015.
La rappresentanza della provincia di Taranto del Partito DEMOS (Democrazia Solidale) ha tempestivamente avviato un convinto lavoro di analisi e di approfondimento alla ricerca della "ratio" utilizzata per dotare la nostra provincia dell'offerta sanitaria necessaria per soddisfare il bisogno sanitario del territorio.
La realtà della Sanità Tarantina è molto diversa dalla teoria del nuovo piano ospedaliero. Il numero dei posti ospedalieri (del pubblico e del privato accreditato) è infatti di gran lunga inferiore al numero dei post letto previsti nel nuovo Piano Ospedaliero Pugliese e sarà importante comprendere come si intenda passare dalla realtà concreta a quella prevista nel piano di riordino.
Parte da questo punto di osservazione la decisione di DEMOS TARANTO di confrontare la "teoria" del NUOVO Piano Ospedaliero con la "realtà" della Sanità oggi esistente al fine di comprendere quali strumenti e quali azioni s'intende utilizzare in questo territorio.
Queste ed altre considerazioni sono emerse in seguito all'incontro tenuto nei giorni scorsi dai componenti l'Area Sanità di Demos.
Per capire meglio quali siano le scelte concrete che la Asl di Taranto intenda fare al fine di realizzare il passaggio dall'attuale situazione a quella prevista nel piano di riordino, Demos ha deciso di chiedere un incontro ai vertici della Asl tarantina».
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