- sabato 01 febbraio 2025
Presso la libreria Caforio, alle 19,30 di venerdì, l’incontro con Luisa Ruggio e Elisabetta Liguori
Luisa Ruggio, Senza Storie – La vanità senile di un’attrice mancata, il dialogo di un bambino col suo amico immaginario, una viaggiatrice che ha perso la memoria, un bar che ogni notte si materializza come una nave che attracca in un porto per accogliere g! li inconsolabili degli appuntamenti mancati, l’amore fatale di una maestrina di scuola e l’educazione sentimentale degli allievi di prima elementare. Sono solo alcuni dei personaggi che fanno capolino in Senza storie.
La parodia del ricordo, il prisma della narrazione. Una raccolta di racconti brevi sul tema del contrasto tra mondo immaginario e mondo reale, gli slittamenti della memoria e i ritratti rapidi di personaggi che hanno troppa vita da confessare e tornano sulla pagina scritta sotto forma di apparizioni.
Dopo il passo intenso dei romanzi (Afra, La nuca) che hanno marcato il carattere di una scrittura illuminata, Luisa Ruggio apre al lettore un corridoio di storie che confluiscono nella fatale sintonia tra il reale e il narrato.
L’algebra emotiva, ironica e disperata, di pagine in cui si intravede l’occulta armonia delle vite sbagliate.
Luisa Ruggio, giornalista e scrittrice, vive e lavora! a Lecce. Ha scritto saggi sul cinema e la psicanalisi. Il suo! romanz o d’esordio, Afra (Besa, 2006), ha vinto tre premi letterari. È autrice del blog dedicato alla scrittura “Dentro Luisa” (www.luisaruggio.blogs.it). Nel
Elisabetta Liguori, Rossano Astremo , Tutto questo silenzio – Mirko e Federica si sono amati da giovanissimi e si ritrovano a essere a quarant’anni marito e moglie da una vita intera. Hanno due figlie adolescenti e un lavoro stabile ma deludente. Un piccolo nucleo di familiari, amici, conoscenti s’agita intorno a loro, ciascuno preso dalla propria esistenza. Apparentemente que! sta è una famiglia del sud come tante, in precario equilibrio esistenziale, per la quale il tempo e l’egemonia culturale del corpo, invece di restituire identità, hanno saputo soltanto ingigantire l’ossessione per quello che non è stato, ma sarebbe potuto essere. Mirko e Federica convivono sequestrati dai medesimi desideri traditi, dalla paura della vecchiaia, dalle contraddizioni tra le immagini che manda la tivù e il mondo reale della gente che vive. I giorni continuano a scorrere così, rapidi lungo un crinale piatto e silenzioso, fino a un evento imprevisto. Dal silenzio d’improvviso: le urla. Quando la violenza esplode, così insensata e gratuita, per la prima volta l’assurdo entra in scena.
Elisabetta Liguori è nata nel
Rossano Astremo è nato nel