lunedì 23 dicembre 2024


22/04/2011 13:36:01 - Manduria - Cultura

Racconti dello scrittore manduriano in tre raccolte. E la prospettiva di un film all’orizzonte…

 
 
Si è svolta recentemente, presso il Palazzo di Giustizia di Lecce, prima sezione penale della Corte d’Appello, una strana manifestazione culturale. I presenti si sono alzati in piedi per l’ingresso in aula del presidente della Corte, Mario Buffa. Sul banco una pistola, alcune provette e le foto identificative di quattro degli autori-imputati: Omar Di Monopoli, Elisabetta Liguori, Piero Manni e Livio Romano.
Per una volta, però, non si è trattato di un vero processo, ma dell’insolita conferenza stampa di presentazione del volume Sangu, racconti noir di Puglia, pubblicata dall’editore Manni, disponibile nelle librerie di tutta Italia. Un’idea ironica, volta ad inserire la presentazione in un contesto ufficiale, in un ambiente in cui quotidianamente le storie di crimine sono all’ordine del giorno.
Nel gruppo degli autori protagonisti dell'antologia oltre a Omar Di Monopoli vi è anche un'altro autore di Manduria, Piero Calò, residente da anni a Torino.
Ma il nome di Omar Di Monopoli compare anche in due altri volumi collettanei di imminente uscita: si tratta di CITOFONARE INTERNO 7, una raccolta di scritti incentrati sulla letteratura che presto sarà presentata a Bari dall’associazione Presidi del Libro e MERIDIONE D’INCHIOSTRO, dove un racconto inedito del narratore pugliese si accompagna a quelli di altre prestigiose penne del sud, tra le quali ricordiamo ad esempio Raffaele Nigro, Cristina Zagaria e Carlo D’Amicis.
Inoltre, e questa è la notizia più ghiotta, a tre anni dal primo contatto, sono finalmente giunte in dirittura d’arrivo le trattative per la trasposizione cinematografica del romanzo più famoso di Omar Di Monopoli, quell’UOMINI E CANI pubblicato nel 2008 dalla casa editrice milanese Il Saggiatore e che la critica nazionale accolse con grande plauso, al punto da arrivare a premiarlo con il medesimo riconoscimento toccato l’anno prima a Roberto Saviano, il Premio Kilghren Città di Milano.
«Forse ci siamo», ha dichiarato l’autore, «dopo anni di tentativi una nota casa di produzione ha finalmente avviato l’iter per la realizzazione di un lungometraggio dal mio romanzo più popolare, ci sono le firme e i contratti e una troupe è già venuta sul posto a verificare le locations - il film dovrebbe infatti girarsi in agro di Manduria - ma questo non significa avere la certezza che il progetto vedrà la luce: stiamo parlando di un film vero, realizzato su pellicola, con decine di comparse e attori veri, non un prodotto a basso budget, e muovere una struttura di siffatte proporzioni potrebbe, in questo difficile momento economico, non essere così scontato. Intanto personalmente incrocio le dita e aspetto l’evolversi degli eventi. Già che tutto questo stia accadendo è per me fonte d’immensa soddisfazione».










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