Il Comitato Antinucleare di Maruggio rimarca l’importanza dello svolgimento del referendum sul nucleare
«26 aprile 1986 disastro nucleare a Chernobyl in Ucraina. Dopo 25 anni il 26 aprile 2011 il Comitato Cittadino Antinucleare di Maruggio, in collaborazione con la Pro Loco e Arci Paisà, organizzano una pubblica iniziativa in ricordo di quella data, rafforzato purtroppo dall’ennesima catastrofe nucleare, questa volta a Fukushima in Giappone l’11 marzo 2011: quanti altri disastri nucleari dovremo ancora sopportare?! L’iniziativa, in continuità con la precedente svolta presso la scuola materna il 2 aprile scorso, ha cercato di mettere in evidenza l’importanza fondamentale del voto referendario.
Votare SI ai referendum del 12 e 13 giugno significa abrogare la legge sul nucleare, permettere la ripubblicizzazione dell’acqua intesa come bene comune. Tutto ciò che dice attualmente il governo a proposito della sospensione dei referendum è veramente un imbroglio e una offesa nei confronti dei diritti e della dignità dei cittadini. Il governo non sta abrogando le leggi che ha varato sul nucleare (99/2009, 31/2010), ma sta soltanto modificando alcune parti di esse per prendere tempo dalla bufera di Fukushima, con la giustificazione di quella sicurezza, prima tanto decantata dai Veronesi di turno, oggi chiaramente venuta meno con l’ennesimo incidente.
Di fatto il governo non sta cambiando né la sostanza né i contenuti di quelle leggi, che, senza l’eventuale abrogazione referendaria, rimarrebbero in vigore come pesante mannaia futura sulle nostre teste. E se questa sicurezza viene demandata ad una ipotetica decisione europea, a quale musica si fa riferimento? Forse non è ancora del tutto chiara la contraddizione intrinseca dell’accordo Italo-francese? Perché la Francia vuole vendere all’Italia la sua obsoleta tecnologia nucleare, quando, nonostante essa rappresenti la terza potenza mondiale atomica, intraprende una vera e propria guerra contro la Libia per accaparrarsi quote non indifferenti di mercato di petrolio e gas? Ricordiamo che la Francia, nonostante i suoi 59 reattori nucleari, importa attualmente più petrolio di qualsiasi altro paese europeo, compreso Italia, Inghilterra, Germania.
Dal conflitto libico, ma non solo, in cui ogni paese occidentale, Italia compresa, interviene militarmente per il controllo e la gestione di quel “libero mercato dell’energia”, si capisce bene come il nucleare non rappresenti e mai rappresenterà una reale alternativa ai combustibili fossili (petrolio e gas).
La giornata commemorativa del 26 aprile a Maruggio, ribadendo questi temi e legandoli a quelle che sono le tematiche dei disastri ambientali e di salute umana, ha visto, al di la di una certa partecipazione, la volontà delle varie associazioni presenti sul territorio di unire i propri sforzi partecipativi per creare un unico comitato cittadino referendario per il SI. Proprio per questo assumerebbe una certa importanza la nostra richiesta al Comune di uno spazio (il locale informagiovani attualmente in disuso) per poter meglio sottendere all’attività pubblica cittadina di informazione referendaria».
Comitato Cittadino Antinucleare Maruggio