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25/05/2011 07:34:24 - Sava - Politica

«Se non sarà nominata una donna, porrò in essere tutte le azioni previste dalla normativa vigente»

 
Il Comune di Sava non rispetta la delibera di integrazione dello Statuto, approvata il 30 dicembre scorso, a favore di un riequilibrio delle rappresentanze maschili e femminili in seno alla Giunta. A farlo notare è la consigliera indipendente Maria De Carlo, prima firmataria di quella proposta di delibera, votata poi anche dalla maggioranza.
«La Costituzione, le Leggi di parità e pari opportunità e ora anche il nostro Statuto indicano come obiettivo prioritario il superamento di ogni discriminazione tra i sessi tramite la promozione di iniziative che assicurino condizioni di pari opportunità» rileva la consigliera De Carlo. «Ho ritenuto opportuno con questo, anche in previsione di una nuova nomina ad assessore, dopo le dimissioni di Ivano De Cataldo, coinvolgere il Consiglio Comunale per deliberare che nella composizione della Giunta almeno la carica di un assessore fosse assegnata alla rappresentanza femminile. Sgombriamo il campo dalle facili e sciocche strumentalizzazioni di interessi personali, essendo io espressione della minoranza e tale coerentemente nel rispetto degli elettori intendo rimanere».
Ma il sostituto di Decataldo è un altro uomo: la giunta di Sava resta composta quindi da soli uomini.
«Nell’ultima seduta del consesso elettivo ho messo in evidenza che le delibere del Consiglio sono cogenti e, dunque, il sindaco non può esimersi dal rispettare quanto deliberato. Lo stesso sindaco ha assicurato che rispetterà la volontà espressa dal Consiglio Comunale, ma, tra il serio e il faceto, ha messo in evidenza la sua difficoltà a “trovare” una donna per tale ruolo. Queste affermazioni mi hanno sconcertato per ovvi motivi: è stata, credo, una giustificazione “giocosa” per mascherare il suo imbarazzo, visto che nelle scelte degli assessori pesano e non poco gli equilibri della sua maggioranza. Prova ne è la giostra degli assessori che sta caratterizzando il suo mandato. Quello che mi meraviglia è la posizione dei consiglieri del centrosinistra, notoriamente favorevole e promotore delle politiche di pari opportunità e d’inclusione sociale.
Certo non è con le quote rosa che si risolve il problema della partecipazione diretta alla vita politica del proprio paese, ma comunque si contribuirebbe a dare un segnale forte a Sava, dove, non dimentichiamo, il tasso dell’astensionismo nelle ultime consultazioni elettorali è risultato il più alto della provincia. In questa battaglia ho il sostegno dei colleghi di minoranza e, se nei tempi dovuti, non sarà realizzato il riequilibrio della rappresentanze, porrò in essere tutte le azioni previste dalla normativa vigente per ottenere il rispetto dello Statuto. Non è solo una questione di principio, ma io credo fermamente nella visione culturale della differenza di genere e nella promozione delle pari opportunità, in ogni ambito, da quello lavorativo a quello politico. Non voglio assolutamente pensare, così come il sindaco (scherzava?) ha affermato, che si fa fatica a Sava a trovare una donna disponibile. Ci sono tante donne competenti, autorevoli, oneste nel panorama politico oggi, come ce ne sono state nel passato. Oppure si intende imitare la volpe che, quando non riesce a prendere l’uva, sostiene che è acerba? Staremo a vedere…».










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