giovedě 21 novembre 2024


26/05/2011 11:22:35 - Sava - Politica

Iaia chiede che l’Amministrazione faccia sentire la propria voce

 
«Dopo la presentazione del ricorso al TAR da parte del Comune di Manduria, avverso la realizzazione del depuratore consortile, diventa sempre più impellente la necessità che l’Amministrazione di Sava si svegli e prenda una posizione ferma su questo argomento».
Il consigliere comunale del FLI, Dario Iaia, sollecita l’Amministrazione guidata da Aldo Maggi ad assumere una posizione sugli ultimi sviluppi della querelle legata alla realizzazione del depuratore consortile di Manduria e Sava.
«Sin’ora il comune di Sava ha assunto atteggiamenti contraddittori, arrivando anche, nella conferenza dei servizi del 25 ottobre 2010, ad aderire alla posizione contraria assunta dal comune di Manduria e dalla Provincia di Taranto, rispetto alla realizzazione del depuratore così come progettato dai tecnici dell’Acquedotto Pugliese» ricorda il rappresentante del Fli. «Ora, è giunto il momento nel quale Sava deve assumere una posizione in linea con quella della Regione e dell’AQP, opponendosi nelle sedi opportune e avvalendosi delle massime professionalità al ricorso presentato dagli amministratori di Manduria e rappresentando come non sia più tollerabile che continuino a consumarsi giochi politici sulla pelle dei savesi. C’è, infatti, una comunità che da decenni oramai soffre e sopporta una situazione che non è da paese civile. I savesi sono stanchi e hanno le tasche piene di questo stato di cose, della burocrazia, delle strategie, delle chiacchiere che impediscono di fatto la realizzazione del depuratore. A noi interessa che quest’opera arrivi a compimento perché non è più sopportabile che un paese continui a scaricare nel sottosuolo così come avviene oggi, con tutte le conseguenze igienico – sanitarie facilmente immaginabili. Questa questione va affrontata e risolta dalle autorità competenti oggi più che mai, prima che i finanziamenti europei non siano più disponibili e prima che si arrivi allo scontro tra comunità, fermo restando che da una parte ce ne é una, quella savese, che patisce da sempre questa situazione degradante e non può rassegnarsi al fatto che anche questa volta, per l’ennesima volta, il problema non venga risolto. Se sarà, occorrerà che una intera comunità scenda in piazza per urlare il proprio disappunto e la propria rabbia verso questa ingiustizia che grida vendetta. Non vogliamo più essere cittadini di serie C».
La palla passa, ora, a Maggi.










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