giovedì 21 novembre 2024


09/03/2009 21:37:24 - Avetrana - Cultura

Fra gli ospiti Clementina Forleo, Anna Cammalleri e Marcello Strazzeri

 
«La scuola nel suo insieme è legalità. Non è un momento, seppure importante della nostra vita, ma il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con gli altri, dove bisogna rispettare alcune norme».
Partendo da queste considerazioni, la prof.ssa Rossanna Sportelli, dirigente dell’istituto comprensivo “Morleo” di Avetrana e dei licei classico “De Sanctis” e scientifico “Galilei” di Manduria, ha organizzato insieme al Comune di Avetrana e alla Banca di Credito Cooperativo di Avetrana, un vivace ed estremamente interessante convegno sul tema: “Giustizia e legalità”.
«L’istituzione Scuola deve essere protagonista della promozione e della diffusione della cultura della legalità, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e per una società più giusta» ha affermato la prof.ssa Sportelli aprendo il dibattito. «L’educazione alla legalità è un collante, il filo conduttore intorno al quale le singole discipline si articolano. L’educazione alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla tolleranza, alla solidarietà, all’interculturalità, all’integrazione altro non sono che aspetti convergenti ed interagenti per lo sviluppo della cultura della legalità».
Prima delle relazioni, sono intervenuti il presidente della BCC di Avetrana, dott. Michele Pignatelli («Davanti alla crisi economica mondiale in atto, è necessario riscrivere le regole, perché occorre salvaguardare soprattutto le fasce più deboli» ha detto. «Infatti non sempre al progresso corrisponde lo sviluppo della civiltà») e il sindaco di Avetrana, avv. Mario De Marco («E’ fondamentale introdurre l’educazione civica nelle scuole» ha sostenuto il primo cittadino avetranese, che ha poi lanciato un quesito attuale: «Ma in Italia c’è una giustizia giusta?».
Poi è stata la volta dei tre illustri ospiti. La dott.ssa Anna Cammalleri, dell’Ufficio Scolastico Regionale Puglia, si è soffermata, con un dotto intervento, sulla pedagogia della legalità.
«E’ fondamentale che la scuola non si limiti ad istruire, ma educhi» ha detto la dott.ssa Cammalleri. «Nella scuola si forma la personalità dello studente, che deve essere educato alla legalità. Quindi la scuola deve insegnare al ragazzo a pensare, a fare e ad agire, oltre che a sapere».
Breve, ma significativo anche l’intervento del magistrato Clementina Forleo, che con grande stile, quasi in punta in piedi, ha proposto delle provocazioni.
«Occorre dare dignità al sistema democratico, altrimenti si rischia di fare la fine del topolino che, imprigionato nella trappola, non si lamenta di aver perso la libertà, ma della scarsa qualità del formaggio che ha trovato» ha dichiarato la dott.ssa Forleo.
Poi un passaggio che ha richiamato la sua nota recente vicenda.
«I poteri forti si possono combattere solo se si appartiene a poteri altrettanto forti» ha affermato. «Altrimenti si rischia di restare schiacciati».
Infine l’appassionato intervento del prof. Marcello Strazzeri, dell’Università del Salento, il quale, soffermandosi su un altro aspetto (la sociologia del diritto), ha tenuto una vera e propria “lezione” di grandissimo spessore culturale.
Nella galleria le foto dei protagonisti.










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