Sarà rappresentato, su iniziativa dell’associazione culturale “Hortus Animae”, alle ore 21 nel torrione
L’associazione culturale “Hortus Animae” presenta, nell’ambito dell’Estate Avetranese, uno spettacolo teatrale in onore del grande e compianto artista poliedrico milanese: Giorgio Gaber
Lo spettacolo “Far finta di essere Gaber” è stato scritto dal giudice Salvatore Cosentino insieme al figlio Francesco Saverio con la collaborazione della Fondazione Gaber.
È una rappresentazione intensa e poetica, che tratta con leggerezza ed armonia temi cari all’artista, come la disuguaglianza sociale, lo svilimento e l’impoverimento del nobile ruolo antico della politica, la vacua e sfrenata corsa verso un finto progresso (che spesso è in definitiva solo impoverimento).
Sfiora anche tematiche legate alle dittature, ai totalitarismi ed alle guerre purtroppo ancora attuali. La crisi delle vere ideologie e dell’Idealismo e la triste vittoria di valori “di mercificazione e di mercato”.
Il fallimento di una generazione e di un’epoca, come canta e scrive ne “La mia generazione ha perso” lo stesso Gaber.
In tante sue opere grida che qualcosa è finito, qualcosa che era un sogno grande per lui e per tutta la sua generazione. Lui, che era nato come cantante di successo, che andava in tournèe con Mina e aveva un posto da titolare in TV come a Sanremo, ci aveva creduto. E aveva mollato tutto per il teatro, l'impegno, il sociale.
Gaber è stato ed è anche oggi, anche se il suo interlocutore si è ormai frammentato in mille direzioni, un intellettuale collettivo (forse l’ultimo intellettuale della sua epoca). Ha suscitato emozioni e forse disappunti, esami di coscienza e commozioni, persino “inni” chissà se davvero compresi (“libertà è partecipazione”). Un evento quindi da non perdere, in cui gli autori (padre e figlio) con serrati dialoghi e belle canzoni raccontano, in modo originale, un pezzo di quella tragi-commedia che chiamiamo vita-
L'evento si svolgerà lunedì 22 luglio, presso il torrione, alle ore 21.