Negli ingredienti si nasconde il botulino?
Un piatto di riso lesso condito con un vasetto di giardiniera. Sarebbe bastata questa banale pietanza a mettere a rischio la salute di un anziano di Ostuni, attualmente ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. Scongiurato che dietro il pasto indigesto si possa nascondere un caso di botulino (le analisi eseguite ieri escludono questa ipotesi), resta comunque il mistero sulla causa che ha provocato il malore.
Il calvario del pensionato ostunese comincia con un normale pasto. Si trova da solo in casa e decide di prepararsi qualcosa da mangiare. Mette a cuocere un po’ di riso e dopo averlo messo nel piatto, ci versa sopra un vasetto di giardiniera, che era stato preparato in casa alcuni mesi prima. Cicorie e bietole macinate e poi affogate nell’olio. Un’abitudine alimentare molto radicata nel brindisino. I primi sintomi arrivano due giorni dopo: ripetuti attacchi di vomito e improvvisi annebbiamenti della vista. La famiglia decide di accompagnare l’uomo all’ospedale di Ostuni. Dopo qualche controllo l’anziano sarebbe stato tranquillizzato dai medici e invitato a tornare a casa. Ma i sintomi non spariscono, anzi tornano più forti dei giorni precedenti. Nuova corsa in ospedale e, stavolta, ricovero. Si decide subito per il trasferimento al “Perrino” di Brindisi. Le condizioni del paziente intanto peggiorano: ancora problemi alla vista, paralisi in alcune parti del corpo e grosse difficoltà di respirazione.
I medici del nosocomio allertano nel frattempo il dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Brindisi. Due squadre si mettono al lavoro: il servizio di Igiene pubblica e il servizio Igiene degli alimenti. Alcuni ispettori si recano a casa del paziente per prevelare alcuni vasetti simili a quelli che il pensionato ha usato per preparare il riso. I campioni degli alimenti, insieme ai prelievi ematici dell’uomo, vengono inviati all’istituto superiore della Sanità di Roma, perché siano sottoposti ad analisi più approfondite. Ed ecco che in serata, ieri, sono arrivate le analisi che hanno escluso che si sia trattato di intossicazione da botulino, il batterio molto pericoloso, i cui “luoghi” preferiti spesso sono le conserve fatte in casa, soprattutto quelle sott’olio. Insomma, non è questo il caso. Allora resta il mistero, che si spera possa essere svelato al più presto.
Nonostante il risultato delle analisi, però, resta il consiglio: meglio evitare di conservare gli alimenti con l’olio. Il consiglio viene da Vito Martucci, responsabile del dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Brindisi. «Nessun problema per le conserve di marmellate e dei cibi sotto aceto - spiega Martucci - gli alimenti conservati sott’olio invece possono creare disturbi alimentari e intossicazioni gravi. Sarebbe meglio abbandonare questa nostra abitudine culinaria».