I tre consiglieri indipendenti manifestano la loro insoddisfazione e il Consiglio si scioglie di nuovo
Sempre più in difficoltà la maggioranza di centrosinistra del Comune di Sava. Nel Consiglio Comunale dell’altro ieri sera, dopo la discussione delle interrogazioni e delle interpellanze (e dopo l’approvazione all'unanimità del documento sul depuratore consortile), la coalizione, guidata da Aldo Maggi, che amministra la cittadina savese non è più riuscita a garantire il numero minimo di consiglieri per rendere valida la seduta.
Diverse, infatti, sono state le defezioni. Al momento dell’appello erano assenti due dei tre consiglieri indipendenti, eletti nella lista del sindaco, ovvero i Popolari-Udeur. Erano vuoti gli scranni di Fabio Pennacchiottti e di Renè Bisci (quest'ultimo è poi arrivato, ma, dopo pochissimi minuti, è andato via). Assente anche il consigliere dell'Udc, Vito Sammarco. Dopo le interrogazioni, ha abbandonato l'aula il terzo dei consiglieri indipendenti, ovvero Fabio Pichierri. La maggioranza, quindi, è rimasta in aula con solo 9 unità, sindaco e presidente del Consiglio Comunale compresi.
La minoranza di centrodestra, attraverso Luigi Lomartire (che ha appena aderito al movimento Sud fondato da Adriana Poli Bortone), ha invitato il presidente del Consiglio a richiamare in aula eventuali componenti della maggioranza che si fossero momentaneamente allontanati. Alla risposta sconsolata dei maggiori rappresentanti dell'Amministrazione, i componenti della minoranza si sono alzati e hanno abbandonato l'aula, facendo venire meno il numero legale.
«I componenti della maggioranza dovrebbero avere un maggiore senso di responsabilità» è stato il commento di Luigi Lomartire.
Com’è noto i tre indipendenti (Pennacchiotti, Pichierri e Bisci) hanno chiesto un posto per un proprio rappresentante in giunta. Precisando anche che sono determinati a non votare il Bilancio qualora il sindaco non dovesse accogliere la loro richiesta.