Il sindaco: «Sono state scritte tante inesattezze: per noi nessun aumento»
«Sul presunto aumento delle indennità sono state scritte tante inesattezze, che è giusto chiarire».
Il sindaco Emidio Depascale interviene nuovamente per “rettificare” alcuni riferimenti sulla delibera di giunta che avrebbe ritoccato le indennità di giunta e assessori.
«La delibera di giunta cui si è fatto riferimento, quella del giugno scorso, conteneva ben due errori» è la premessa di Depascale. «Il primo era relativo alla determinazione dell’importo dell’indennità: l’Ufficio di Segreteria (competente), era incappato in un errore di mero calcolo, indicando una cifra di circa 200 euro superiore a quella dovuta. Oltre a quest’errore, aveva anche calcolato quel 10% in più, che è una variabile che può essere prevista (così come disposto dalla legge) per i comuni che hanno il litorale e che è stato alla base delle polemiche. La giunta ha approvato la delibera, fidandosi dei conteggi riportati. A metà luglio, lo stesso Ufficio di Segreteria si è accorto dell’errore del calcolo e, quindi, ci ha posto il problema. A quel punto abbiamo esaminato attentamente l’atto ed è venuto fuori anche che l’Ufficio di Segreteria aveva apportato, a sua discrezione, l’aumento del 10% alle indennità. Il 20 luglio scorso, prima delle recenti polemiche, abbiamo approvato un’altra delibera, attraverso la quale si rettificava l’errore del calcolo e la giunta chiariva che non intendeva usufruire di quell’aumento del 10%, che pure la legge consentiva. Sarebbe bastato consultare anche quest’atto del 20 luglio per evitare polemiche fuori luogo. Io e il resto della giunta percepiamo esattamente quello che tutti gli altri amministratori dei comuni italiani al di sotto dei 5.000 abitanti percepiscono».
Sono seguiti altri chiarimenti.
«La delibera di giugno non è stata preparata da mia moglie, che è responsabile dell’Ufficio Finanziario, ma dal competente Ufficio di Segreteria. La firma di mia moglie appare solo per certificare, così come previsto dalla legge, la copertura finanziaria dell’atto. Anche sull’orario della riunione di giunta poi (le 13,59), c’è una spiegazione: in tal modo gli assessori che sono dipendenti pubblici non devono assentarsi dal proprio posto di lavoro. Ciò comporterebbe spese aggiuntive per il nostro Comune. Infine la questione del mio predecessore: innanzitutto egli poteva al limite percepire il 50% dell’indennità, in quanto, da dipendente pubblico, non si era posto in aspettativa. Essendo anche consigliere provinciale, con la finanziaria del 2007, doveva scegliere: o percepire i gettoni di presenza della Provincia o l’indennità di sindaco. Tutto qui».