Il sindaco Aldo Maggi: «Facciamo sentire la voce dei savesi a Bari»
«Chiediamo una conferenza di servizi alla Regione Puglia e rechiamoci a Bari con tanti savesi, organizzati da noi e non da chi si improvvisa politico, per far sentire la nostra voce. Non ne possiamo più: la fogna nera è un nostro diritto».
Il sindaco Aldo Maggi ipotizza iniziative incisive per sensibilizzare la Regione, temendo che l’iter del progetto per la realizzazione del depuratore consortile, dopo le opposizioni legali di Avetrana e le delibere di diversi consigli comunali, possa fermarsi un'altra volta.
«Sino a 30-40 anni fa, le coste di cui si parla oggi erano sicuramente le più belle d’Italia» ha dichiarato il sindaco nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale. «Ma mai le Amministrazioni competenti, che ora temono l'inquinamento, si sono preoccupati per salvaguardare questa fascia di territorio. Così che migliaia di abitazioni scaricano ora direttamente nel sottosuolo e, quindi, tutto finisce in mare. Tanto che, ad agosto, il mare è inquinato. Ora improvvisamente questa stessa gente diventa ambientalista e cerca di bloccare la realizzazione di un servizio che potrebbe, invece, preservare il mare».
Una sortita forse generata dalla rabbia e dalla delusione per la presa di posizione di tanti comuni, che non vogliono che i reflui arrivino al mare dopo che dal depuratore usciranno classificati con tabella 1, ovvero i più inquinati. Una sortita poco condivisibile: se è vero, cioè, che ora, per due mesi all’anno, ci sono scarichi diretti nel sottosuolo di gran parte delle abitazioni della litoranea, non si può, per questo motivo, tollerare che nel futuro, per 12 mesi, in mare ci finiscano gli scarichi di 50.000 abitanti non perfettamente depurati.
Poi però Maggi corregge il tiro.
«Il turismo, è vero, è una parte fondamentale dell'economia di questi comuni. Però è ingiustificabile il loro comportamento: non si può arrivare al momento della pubblicazione del progetto per redimersi e per rinnegare quanto già approvato. Se ci fossero state delle alternative tecniche migliori, allora andavano discusse prima».
Ed indubbiamente su questo il sindaco Maggi ha piena ragione.
Il leader dell’opposizione, il dott. Ninì Decataldo, rispolvera una sua vecchia proposta.
«Mi spiace che dai comuni vicini non sia arrivata solidarietà a Sava. Io mi chiedo: ma ora Manduria, Avetrana e Maruggio dove scaricano? Dobbiamo rivolgerci alle autorità giudiziarie per far chiudere qualcuno di questi impianti non a norma per creare l'emergenza anche nei comuni vicini? Credo che la Regione debba tenere conto che Sava non ha mai avuto la fogna e che quindi i cittadini sono stanchi di spendere soldi per svuotare le fosse asettiche. Credo che potrebbero esserci anche problemi di ordine pubblico. Il Consiglio Comunale» sostiene il dott. Ninì Decataldo, «dovrebbe dimettersi in blocco: solo così qualcuno, in alto, interverrebbe».
E' probabile, dunque, che l'Amministrazione Comunale e la minoranza mettano a punto, in questi giorni, delle iniziative per evitare il blocco dell'iter del progetto.