L’attivista WWF, Fabio Millarte: «Con loro si aprirà una nuova speranza per una parte della provincia baciata da una natura meravigliosa»
«Tra qualche giorno le uova si schiuderanno, e con loro si aprirà una nuova speranza per una parte della provincia baciata da una natura meravigliosa: sulla spiaggia dei sette colori, vicino Campomarino, nascerà il Parco delle Dune, e si spera, dopo il ritrovamento del nido, anche un Area Marina Protetta che segnerà una svolta nello sviluppo di quella parte di territorio».
C’è attesa, nella spiaggia di Campomarino di contrada Capoccia, per la schiusa delle uova di una tartaruga Caretta Caretta, il cui nido viene sorvegliato, da giorni (notte comprese) da attivisti del WWF e semplici cittadini.
«Con la fuga verso il mare delle piccole Caretta Caretta, non finisce il periodo di cova, ma inizia un nuovo progetto di tutela che deve permettere a questi animali di proseguire ad esistere e tornare a depositare le uova nello stesso posto, come succede da milioni di anni» afferma un attivista tarantino del WWF, Fabio Millarte. «Questa spiaggia sarà ancora testimone di nuove nascite, testimone di momenti nascosti, intimi che la natura regala anche quando noi non siamo presenti. Durante questi giorni di attesa, la cittadinanza presente ha seguito con grande felicità la presenza delle uova, alternandosi 24 al giorno per la loro tutela: è stata una gara bellissima di solidarietà, a cui tutti vogliono partecipare. Anche tanti cittadini forestieri hanno contribuito a preservare la nostra terra e le sue meraviglie. Gente che viene qui da anni e che per la prima volta ha visto un interesse crescente verso quello che viene da loro visto come una straordinaria parte di territorio. Anche per gli autoctoni è sembrato un cosa particolare, dimostrando civiltà e interesse».
Centinaia di persone al giorno hanno chiesto informazioni sulla vita delle tartarughe.
«La popolazione si è dimostrata matura, le istituzioni hanno mostrato interesse, la Capitaneria di Porto (col suo Comandante, mar. Giusti), ha seguito tutto da molto vicino, il Comune di Maruggio ha voluto essere presente con l’assessore Longo: tutti hanno partecipato alla sorveglianza. Da Taranto ogni giorno un gruppo di amici, come Antonietta (detta la “zia tartaruga”), Ida, Giovanni, Francesca, Francesco, hanno fatto centinaia di km per parlare con la gente di quello che stava per accadere. Questo straordinario movimento deve insegnarci che la natura è un volano di emozioni e la gente vuole vedere, sentire ancora parlare di natura, e noi dobbiamo essere pronti a comunicare, a far vivere l’emozione a tutti coloro che vengono qui, per offrir loro una vacanza decente e ricca di possibilità».